cronaca

Proteste per disagi e ritardi dei treni verso la Francia
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E' l'altra faccia della medaglia del dramma dei profughi che si sta consumando al confine italo-francese. Sono i pendolari frontalieri che tutti i giorni attraversano la frontiera per lavoro, esasperati dai continui disagi creati dalla carenza di treni TER SNCF e dai ritardi infiniti sulla linea Ventimiglia-Nizza-Grasse. 

SU FACEBOOK - Un Purgatorio quotidiano che si confonde con l'inferno vissuto dai migranti e ne è la prevedibile conseguenza. Ora i frontalieri dicono basta. Alzano la voce. Lo fanno attraverso i social network, riunendosi in un gruppo dal nome tanto forte quanto emblematico: "Frontalieri incazzati". 

LA RABBIA - Ma dalle parole ai fatti il passo è breve. Lunedì, infatti, è in programma a Roquebrune Cap Martin una riunione di crisi del comitato pendolari della Costa Azzurra, a cui prenderanno parte anche i pendolari italiani. 
"Ci sarò - scrive uno di loro sul gruppo - e faro' presente la situazione di disagio di tutti i frontalieri che lavorano a Monaco e dintorni. E' giusto, che anche i rappresentanti delle Amministrazioni locali della Costa Azzurra si rendano conto che trattandosi di una linea ferroviaria che collega due nazioni, entrambi facendo parte della Comunità Europea, è lecito che i pendolari frontalieri italiari siano messi in condizione di aveve una viabilità ferroviaria con orari flessiili ovvero mattutini ed "infra-notturni".

"NON POSSIAMO LAVORARE" - Ma nel gruppo si va oltre: "Siete invitati a manifestare tutta la vosra indignazione, ed il vostro disagio e perchè no, nel caso, in cui non siate nella misura di poter continuare a spostarvi su Monaco per lavoro,ovvero, siate disoccupati attualmente per mancanza di un mezzo di trasporto idoneo a raggiungere il posto di lavoro, fatelo presente. Possibilmente facendo presente che non esistono treni che partano da Monaco dopo le 23h00 nei goirni feriali e non ci sono treni che partono da Ventimiglia dalle 4h30 che permettano a carpentieri, addetti alle pulizie, operai delle fabbriche di essere sul posto di lavoro in orario, sitazione inaccettabile per nuclei famigliari che in questo momento di crisi fanno fatica a far quadrare i conti a fine mese".

PRONTE MANIFESTAZIONI - "Facciamoci sentire e manifestiamo il nostro disappunto. La Snfc non ci può ignorare. Anche noi, come i francesi, paghiamo gli abbonamenti, di conseguenza abbiamo il diritto di avere degli orari di treni flessibili che ci permettano di essere al lavoro puntuali. Questi ritardi e disservizi sono scandalosi".