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''L'euro debole e i piu' bassi prezzi del petrolio daranno una spinta all'economia dell'area euro, con il pil che crescera' dell'1,5% nel 2015 e nel 2016''. Lo afferma Moody's in una nota, sottolineando che c'e' comunque ''incertezza sulle trattative della Grecia con i suoi creditori e il futuro di Atene come membro dell'area euro. Un'uscita della Grecia dall'Eurozona, che non e' lo scenario di base di Moody's, sarebbe molto negativa per l'economia greca.

Per gli Stati Uniti Moody's prevede una crescita del 2,8% sia nel 2015 sia nel 2016. La Cina rallentera' al +6,8% quest'anno, per poi crescere del 6,5% nel 2016 dal +7,4% del 2014. Moody's ritiene che la ''robusta crescita degli Stati Uniti e la stabilizzazione delle condizioni finanziarie aiuteranno l'economia globale a crescere in modo piu' forte il prossimo anno dopo un 2015 calmo''. Il pil del G20 e' atteso crescere del 2,8% nel 2015, per poi accelerare al +3% nel 2016. ''L'anticipata stretta della politica monetari americana arriva in un momento in cui diverse delle altre banche centrali stanno allentando la loro politica. Questa non usuale divergenza riflette le diverse prospettive di crescita e di inflazione nel mondo''.