cronaca

Depositate oltre 320 intercettazioni telefoniche
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Presunta truffa a Banca Carige, questa mattina udienza preliminare per l’ex presidente Giovanni Berneschi e gli altri 9 indagati. Depositate dal pm oltre 320 intercettazioni telefoniche. Il gup Maria Teresa Rubini ha rinviato il tutto al prossimo 7 maggio e ha fissato altre cinque udienze per il 12, 15, 19 e 22 maggio. I reati contestati sono a diverso titolo truffa, riciclaggio e falso.

INTERCETTAZIONI - Il pm Nicola Piacente ha depositato 329 intercettazioni telefoniche e ambientali. Durante l'udienza inoltre il gup del tribunale di Genova ha ammesso Banca Carige come parte civile nel procedimento. Con Banca Carige il gup ha ammesso anche le costituzioni di Carige Vita nuova e Carige assicurazioni.

RICHIESTE PM - I pm Nicola Piacente e Silvio Franz avevano chiesto, il 2 febbraio, il rinvio a giudizio dell'ex presidente di Banca Carige Giovanni Berneschi, della nuora Francesca Amisano, dell'ad di Carige Vita Nuova Ferdinando Menconi e di altri 7 al termine dell'indagine del nucleo tributario della Gdf di Genova su una maxitruffa ai danni di banca Carige. Agli indagati la procura ha contestato il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa. Con Berneschi sono accusati dello stesso reato anche gli imprenditori Sandro Calloni e Ernesto Cavallini, l'avvocato svizzero Davide Enderlin e il commercialista Andrea Vallebuona oltre a Alfredo Averna, Ippolito Giorgi Di Vistarino e il notaio Piermaurizio Priori, accusati questi ultimi di falso aggravato in concorso.

L’INCHIESTA - La prima tranche dell'inchiesta Carige riguarda l'acquisto di immobili a prezzi gonfiati grazie al denaro sottratto alle casse del ramo assicurativo Carige Vita Nuova e reinvestendo le plusvalenze ricavate all'estero. Secondo i pm il profitto di alcune operazioni finanziarie "orientate da Berneschi e Menconi", scrivevano nella richiesta i due magistrati, veniva canalizzato a proprio vantaggio anche "con l'utilizzo di soggetti giuridici esteri". I magistrati si sono riferiti all'acquisizione di alcune imprese assicurative attraverso le quali venivano acquistati a prezzo gonfiato immobili e società proprietarie di immobili. La truffa, secondo gli inquirenti, è iniziata nel 1997.