L’archiviazione dell’inchiesta europea sulla nuova diga foranea di Genova segna, secondo il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi, un punto di svolta per le grandi opere strategiche del territorio. Nell’intervista di fine anno a Primocanale, Rixi traccia un bilancio netto su porto, trasporti e scelte dell’amministrazione comunale, rivendicando i risultati del governo e criticando duramente alcune decisioni della giunta genovese, a partire dallo stop allo Skymetro.

Diga foranea
Per Rixi l’archiviazione dell’inchiesta rappresenta una conferma decisiva. "È la dimostrazione che tutto è stato fatto correttamente. Ora possiamo andare avanti più spediti, più tranquilli e più sicuri", afferma. La nuova diga è centrale non solo per Genova ma per l’intero sistema logistico nazionale.
Dopo il Morandi
Rixi inquadra la diga nel percorso avviato dopo il crollo del Ponte Morandi nel 2018. "Da quella tragedia è nata una stagione di grandi opere che non può essere rimessa in discussione oggi", spiega, riferendosi anche agli accordi con Autostrade. "Rimettere mano a quelle intese significa rischiare penali e contenziosi. Non sarebbe un favore ai cittadini, ma un danno".
Skymetro e Val Bisagno
Il giudizio più severo è riservato allo Skymetro. Rixi conferma che il definanziamento scatterà a fine anno: "Al 31 dicembre quei fondi tornano allo Stato e finanzieranno automaticamente un’altra città. Genova perderà circa 700 milioni di euro". Per il viceministro si tratta di "una scelta incomprensibile e ideologica". "Era un’opera che avrebbe migliorato la qualità della vita in Val Bisagno, ridotto il traffico e aumentato il valore del territorio. Occasioni così non tornano facilmente".
Effetti su Amt
Secondo Rixi, la rinuncia allo Skymetro ha avuto conseguenze anche su Amt. "Parliamo di un’azienda formalmente privata che ha rinunciato a un’infrastruttura pagata dallo Stato. Questo pesa sulla sua credibilità e sulle prospettive future", afferma, sottolineando come molte scelte industriali fossero già state impostate in funzione della nuova linea.
Tassa sugli imbarchi
Altro fronte di scontro è la tassa sugli imbarchi portuali. "Così com’è, non funziona", taglia corto Rixi. "A Genova non c’è un accordo con l’Autorità portuale né con le compagnie. Non si capisce chi la riscuote e con quali regole". Il viceministro critica anche l’impostazione territoriale: "Esentare i residenti del Comune e far pagare chi vive nell’entroterra è una scelta discriminatoria, che rischia di aprire una stagione di ricorsi".
Rischio traffico
Rixi avverte inoltre sui possibili effetti collaterali. "Se rendiamo più costoso il traffico marittimo, le compagnie possono spostarsi altrove. Il risultato? Più camion sulle autostrade liguri, già al limite. È l’esatto contrario di quello che dovremmo fare".
Terzo Valico
Sul fronte ferroviario il viceministro conferma l’avanzamento del Terzo Valico. "Stiamo procedendo con prudenza, ma le opere civili dovrebbero chiudersi entro il prossimo inverno", spiega. Rixi sottolinea la necessità di chiudere i cantieri aperti prima di aprirne di nuovi: "Non possiamo continuare a sommare disagi. Serve concretezza".
Linea costiera
Rixi interviene anche sul raddoppio Finale-Andora. "È un’opera da oltre due miliardi di euro e richiede una scelta chiara del territorio", afferma, ricordando come il binario unico limiti lo sviluppo della linea. "Se vogliamo una ferrovia moderna e davvero europea, non possiamo fermarci a metà".
Porti d’Italia
In chiusura, il viceministro spiega il progetto di Porti d’Italia spa. "L’idea è creare una grande società pubblica, come per esempio Eni, per superare la frammentazione attuale", chiarisce. "Oggi abbiamo 16 Autorità di sistema che procedono in ordine sparso. Servono coordinamento, investimenti comuni e una visione internazionale". Rixi precisa che il progetto "passerà dal Parlamento" e sarà "aperto al confronto".
Scenario politico
Sul piano politico, Rixi rivendica il lavoro della Lega sul territorio. "In Liguria stiamo crescendo, soprattutto nell’entroterra", dice, evitando però di parlare di future candidature comunali. "Oggi la priorità è governare bene e ridare fiducia ai cittadini. Le elezioni verranno dopo".
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