
Rimane dietro le sbarre il trentenne genovese già detenuto per gravi reati sessuali su minorenni. Il giudice per le indagini preliminari Carla Pastorini ha disposto la custodia cautelare a Pontedecimo per una serie di nuovi e pesantissimi capi d'accusa, che si aggiungono a quelli per cui l'uomo era finito in cella lo scorso agosto.
Pratiche sadomanso ed estorsione
Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Genova, coordinata dalla pm Valentina Grosso, l'indagato avrebbe indotto alla prostituzione due ragazzine di appena 14 e 15 anni, pagandole per compiere atti sessuali, compresi pratiche sadomaso. In tre occasioni avrebbe inoltre tentato di convincere le stesse minori a nuovi rapporti, ma le giovani si sono rifiutate: per questi episodi il reato contestato è quello di tentata induzione alla prostituzione. Le indagini, condotte dagli agenti del commissariato di Sestri Ponente, hanno portato alla luce anche un episodio di pornografia minorile: l'uomo avrebbe utilizzato una sedicenne per realizzare foto e video in intimo e in pose sessualmente esplicite. Non solo. È contestata anche l'estorsione ai danni di una delle vittime: dopo aver filmato un rapporto sessuale con una minorenne, l'avrebbe minacciata di diffondere il video per costringerla a convincere altre due ragazzine a riprendere i contatti sessuali con lui. I nuovi fatti contestati risalgono a un arco temporale che va dal 2020 al 2024. La gip, che aveva già disposto misure per i reati più recenti, ha ora accolto la richiesta della pm Grosso applicando la misura carceraria per l'intero quadro accusatorio.
Pagava somme modeste a ragazzine adescate sui social
L'uomo era già detenuto per episodi dell'agosto 2024, quando era stato accusato di atti sessuali con una dodicenne, compresi atti di natura feticistica. In quel caso, secondo quanto scrive lo stesso gip, pagava somme modeste – anche solo 30 euro – a ragazzine adescate sui social network. Si tratta, sottolinea il giudice, di minori provenienti da contesti familiari fragili, con scarso controllo parentale: vanno pochissimo a scuola, hanno ampia libertà di movimento e possono uscire anche di notte. Durante l'interrogatorio di garanzia per i primi reati, ad aprile, il trentenne si era avvalso della facoltà di non rispondere. Stessa scelta questa mattina, davanti al gip, per le nuove contestazioni.
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