
"Il capitalismo non è una cosa monolitica, cambia da paese a paese e da un periodo storico a un altro - dice lo storico inglese Donald Sassoon, tra i curatori della rassegna – Il connotato costante è l'instabilità del capitalismo, non perché produca un successore come pensavano i marxisti, ma in quanto il sistema deve essere instabile per andare avanti, perciò il capitalismo di per se' causa angosce, traumi, ansie agli imprenditori, ai dipendenti, ai cittadini".
Un altro curatore della rassegna, lo storico Antonio Gibelli dell'Università di Genova, spiega che al centro ci sarà la riflessione sui principi regolatori del capitalismo oggi e il rapporto tra stato ed economia. Non mancheranno poi finestre sulla storia del capitalismo genovese con un intervento del sindaco e docente universitario Marco Doria domani mattina e di Maurice Aymard dell'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, mentre sabato pomeriggio è prevista una conferenza sulle conseguenze della crisi del 2008 con Colin Crouch.
"Dalle nazioni alla guerra, dal cibo all'identità sessuale, 'La Storia in piazza' ha affrontato argomenti larghissimi, rispondendo a un bisogno di storia ma anche dando alla storia un significato in quanto interrogata con le domande del presente - dice il presidente della Fondazione Palazzo Ducale, Luca Borzani - Riportare la storia anche nella dimensione economica in un contesto di mutamenti e crisi prolungate è un elemento per dare a tutti strumenti di conoscenza". Proprio "la qualità dell'offerta e un'offerta accessibile a tutti", sono stati, a detta di Borzani, gli elementi di successo di Palazzo Ducale e della rassegna di storia.
IL COMMENTO
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