politica

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Gentile direttore, ho letto il suo editoriale sulla scommessa al buio del Pd quando minaccia di espellere chi si schiererà pubblicamente contro Raffaella Paita.

Condivido buona parte di quanto ha scritto, ma una considerazione desidero aggiungerla: le elezioni regionali non sono le primarie, non si vota con occhi indiscreti che guardano a chi dai la tua preferenza. Il voto è segreto e secondo me alla fine dello spoglio i garanti scopriranno che dovrebbero espellere decine di migliaia di elettori del Pd e alcune centinaia di iscritti.

Sembra tanto il gioco dello schiaffo: la Paita girata di spalle, con gli iscritti dietro e uno dei quali le tira uno schiaffo. Lei si volta e tutti girano il dito sorridenti: chi sarà stato a votare per Pastorino o per un altro candidato?

Tutto nasce dal meccanismo poco trasparente delle primarie, di cui adesso rischia di subire i danni la stessa Paita, dopo averne beneficiato. Credo che le primarie si debbano regolamentare attraverso una precisa norma di legge e per questo motivo rilancio la mia proposta in tal senso. Ricordo che quando l’ho presentata in Senato, il governo l’ha fatta propria, avendola io trasformata in un ordine del giorno concordato con il ministro Maria Elena Boschi e che è stato votato dallo stesso Pd. C’è piena consapevolezza che sull’argomento si debba intervenire, come dimostrano le successive primarie in Campania e il caso-De Luca, e mi auguro che alle parole adesso seguano i fatti.