
L'infiltrazione delle cosche, secondo Caselli, riguarda da un lato le falsificazioni alimentari ma anche il preoccupante fenomeno del caporalato. "Una piaga del nostro Paese - ha detto Caselli - e una migliore distribuzione della catena potrebbe senza dubbio alleviarla se non cancellarla. Se le arance calabresi vengono pagate molto poco agli agricoltori ma il succo viene venduto a cifre molto alte - conclude Caselli - ecco che si aprono anche margini più ampi per il caporalato, un fenomeno di sfruttamento dell'uomo sull'uomo indegno in un Paese democratico".
IL COMMENTO
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