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Inaugurata nel 2001 è triste, sporca e mal progettata
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La stazione ferroviaria di Sanremo è un disastroso biglietto da visita per il turismo della Città dei fiori. Inaugurata nel 2001 in corso Cavallotti viene giudicata dalla stragrande maggioranza dei cittadini come una costruzione brutta, mal progettata, triste, sporca e poco sicura, sicuramente non degna di una meta turistica così conosciuta nel mondo.

I passeggeri in partenza e in arrivo devono affrontare i 400 metri del lungo tunnel di collegamento tra la l’atrio della stazione ferroviaria e i binari. Un problema aggravato dal fatto che, molto spesso, i tapis roulant non funzionano. Un limite che si somma all'aspetto architettonico poco rispettoso di una zona in cui il verde dei giardini si unisce alla presenza di alcune tra le ville 'comunali' più belle della città.

La stazione (orribile) di Sanremo si trova lungo la tratta Genova-Ventimiglia, una parte della quale a semplice binario unico come un secolo fa. Il completamento del raddoppio assicurerebbe un deciso incremento delle prestazioni della linea ferroviaria, garantirebbe una maggiore regolarità e sicurezza della circolazione, razionalizzerebbe i costi e migliorerebbe la puntualità dei treni.

Il viceministro Nencini a Imperia ha fatto molte promesse. Ha annunciato che i lavori saranno conclusi entro la fine del 2015 tra San Lorenzo e Andora. Ma rimane il nodo irrisolto della tratta nel finalese, quella galleria che servirebbe per completare l'opera per cui serve oltre un miliardo di euro. L'anticipo di 230 milioni avanzato da Nencini infatti coprirebbe un primo lotto di lavori non meglio identificato, quando la stessa Rfi sottolinea che si tratta di un'opera non divisibile per lotti.

Lo stesso viceministro non ha saputo dare risposte esaustive (quindi chiare) sul tema al senatore ligure Maurizio Rossi in Commissione Lavori pubblici. Il dubbio di un annuncio elettorale con le Regionali alle porte resta più che fondato. L'ennesimo annuncio elettorale sulle spalle di chi nel Ponente intanto vede scappare turisti e commercio anche a causa delle condizioni pessime della linea ferroviaria. In pratica, dopo le promesse (non mantenute) del ministro Lupi a seguito della tragedia sfiorata ad Andora, ai liguri toccano le promesse del suo viceministro.

Le lamentele più frequenti dei viaggiatori si focalizzano sugli scarsi collegamenti verso la vicina Francia, meta di numerosi pendolari, e sui tempi di percorrenza lentissimi che gli Intercity impiegano. Una media di ben due ore e trentacinque minuti (59 km/h) tra Ventimiglia e il capoluogo ligure, con ben 8 fermate a complicare il tutto. Non va certo meglio per chi vorrebbe spostarsi con l’automobile: la statale Aurelia è spesso bloccata dal traffico e l’Autostrada dei Fiori adotta le tariffe più onerose della penisola.

Resta il fatto che il Ponente della Liguria è scollegato dal resto d'Italia. Una terra che in termini di turismo e industria (fiori e olio su tutti) ha ancora una potenzialità straordinaria per l'economia della regione e del Paese. Una ferrovia più efficiente aiuterebbe a smaltire il traffico autostradale, stazioni architettonicamente più belle aiuterebbero i commercianti e le istituzioni ad accogliere il turista nel modo migliore.