Al funzionario, attualmente in servizio in questura a Savona, la procura contabile contestava la mancata contestazione dell'infrazione 126 bis del codice della strada, ossia l'obbligo di comunicare, dopo aver preso una contravvenzione con tutor o autovelox, i dati di chi era alla guida. Per l'accusa si tratta di oltre 20 mila verbali, dal 2007 al 2011, mai inviati, da qui il danno erariale di oltre 5 milioni di euro, di cui la metà chiesti all'allora comandante.
I giudici della Corte dei Conti però hanno ritenuto di ridurre drasticamente la richiesta, in quanto "il convenuto, come risulta in atti, ha operato sotto ogni altro aspetto con un ottimo stato di servizio, con apprezzabili precedenti di carriera". Non solo, i giudici sottolineano anche come Frumento "si è trovato a operare in una situazione non facilmente gestibile, doveva, infatti, utilizzare collaboratori che avevano un atteggiamento ostile nei suoi confronti, come il responsabile dell'ufficio verbali che non ha mai segnalato la situazione ai propri superiori". Il funzionario di polizia ha già annunciato di volere impugnare la sentenza.
IL COMMENTO
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