Sono più di 50 i bambini ecuadoriani residenti a Genova sottratti alle famiglie dopo una segnalazione dei servizi sociali. Un numero troppo alto, secondo le istituzioni del Paese sudamericano. Per questo il viceministro degli Esteri dell’Ecuador, María Landázuri, ha incontrato le famiglie che hanno vissuto questa esperienza.Se in molti casi la sottrazione è giustificata da violenze famigliari o problemi di dipendenza, circa il 50% delle vicende riguarda problemi economici o di salute che potrebbero essere affrontati in altro modo. "Nelle riunioni è emerso che le decisioni dei servizi sociali spesso sono ostili nei confronti delle famiglie: non si spiegano i motivi della sottrazione, non si danno giustificazioni e spesso le procedure non sono regolari. E' un problema che vivono moltissime famiglie", dice il viceministro.
Dal governo ecuadoriano la promessa di un aiuto legale, psicologico ed economico alle famiglie coinvolte. Se è giusto che i minori maltrattati o abbandonati vengano protetti, per le autorità ecuadoriane è sbagliato che decine di bambini vengano sottratte alle famiglie per problemi che potrebbero essere risolti in maniera meno traumatica per le famiglie e per gli stessi minori: "Un bambino che vive duori dalla famiglia, senza affetto e senza identità, non potrà essere un buon cittadino. Per questo crediamo che sia una battaglia giusta".
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