Dopo il tentativo di Burlando che, attraverso il suo rapporto epistolare con Renzi delle ultime settimane, non è riuscito a far altro che contribure all’ennesimo rinvio del provvedimento per la riforma della portualità italiana (stralciato dal decreto “Sblocca Italia”), ci prova Luigi Merlo. Il presidente dell’Autorità Portuale genovese annuncia così il suo pressing sul Presidente del Consiglio: “Sto elaborando un pacchetto di norme "sblocca porti" che entro il mese di settembre trasmetterò a Governo e Parlamento. Saranno norme a costo zero, che non interferiranno certo sulle scelte di governance, che sono di competenza delle istituzioni romane: ma potrebbero aiutare molto Autorità portuali e operatori”.
“Visti gli ottimi risultati conseguiti dalla comunità portuale genovese, che potrebbero diventare straordinari se riprendessero i consumi interni, e alla luce dell'esperienza di questi anni – spiega ancora Merlo - sono convinto che con alcuni provvedimenti di semplificazione, sburocratizzazione ed efficientamento organizzativo, legato al fenomeno del gigantismo navale, la nostra crescita potrebbe essere ulteriormente incrementata”.
Un intervento per mettere ordine nella confusione di proposte e controproposte sulla riforma, tra Commissione, Senato e Governo? "Non voglio entrare nelle questioni più complesse che rigiardano la governance", puntualizza Merlo, che però non nasconde la sua amarezza per quanto è stato fatto fino ad oggi dalla politica, commentando anche la mancata soppressione dell’autorità portuale savonese: “Qui non si tratta di esultare, c’è piuttosto la preoccupazione per il fatto che le decisioni sulla portualità continuano a non essere prese, c’è poca conoscenza di questi temi e manca una regia”.
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