Non risulta al momento che Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due volontarie rapite in Siria alla fine di luglio, siano in mano ai jihadisti dell’Isis. Lo ha detto all’Ansa il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, che ha ribadito l’invito a «mantenere il massimo riserbo» sulla vicenda."Il fatto che non siano in mano all’Isis per noi non è una smentita, perché mai avevamo avuto conferme ufficiali che lo fossero: dalla Farnesina l’unica cosa che continuano a ripeterci è che dobbiamo avere tanta pazienza". Così Salvatore Marzullo, padre di Vanessa, la ragazza rapita in Siria insieme all’amica Greta Ramelli, ha risposto all’Ansa sulle ultime notizie relative alla scomparsa. "Finora quelle che girano sono solo notizie di stampa - ha aggiunto - di ufficiale non è stato comunicato nulla".
"Siamo preoccupati come il primo giorno: non abbiamo elementi per dare credito alla notizia sul fatto che Vanessa e Greta siano nelle mani dell’Isis". Così Roberto Andervill, cofondatore del progetto Horryaty insieme alle due ragazze rapite in Siria, parla della vicenda in una intervista pubblicata venerdì dal quotidiano "La prealpina".. Andervill, 47 anni, di professione fabbro, ribadisce comunque che "è necessario il silenzio". "L’Unità di crisi sta lavorando e abbiamo molta fiducia - aggiunge -. L’unico modo di aiutare è il silenzio e far lavorare l’Unità di crisi: quando Greta e Vanessa saranno a casa poi si potrà raccontare tutto». e sicuro a noi non è stato comunicato nulla".
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