Yara Gambirasio, che ricevette "tre colpi al capo e plurime coltellate in diverse regioni del corpo è stata abbandonata agonizzante in un campo isolato". Così il pm ricostruisce la morte della ragazza nel 2010. Nel provvedimento di fermo per Massimo Giuseppe Bossetti - accusato di omicidio con l'aggravante delle sevizie e della crudeltà - si scrive che il suo dna mostra una ''sostanziale assoluta compatibilità'' con quello ritrovato sui leggings di Yara. Nel provvedimento di fermo, tra gli indizi vengono annoverate ''polveri riconducibili a calce''. La professione dell'uomo è muratore e nei polmoni di Yara furono trovate tracce di polveri residue di materiale comunemente usato in edilizia.
''Era intenzione della Procura mantenere il massimo riserbo'' sul fermo di Massimo Giuseppe Bossetti, fermato ieri per l'omicidio di Yara Gambirasio. ''Questo - ha spiegato il procuratore Francesco Dettori - anche a tutela dell'indagato in relazione al quale, secondo la Costituzione, esiste la presunzione di innocenza''. Il procuratore di Bergamo ha aggiunto che ''il fermo avrà il consueto iter di tutti gli altri''. Gli atti saranno quindi trasmessi entro 48 ore dall'esecuzione del fermo al gip che ne avrà altre 48 per fissare l'udienza e decidere sulla convalida del fermo.
"Io non ho dato alcun dettaglio": piuttosto la Procura di Bergamo "dovrebbe chiedersi chi ha inondato i mass media di una quantità infinita di informazioni e dettagli" replica il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, aggiungendo che "l'opinione pubblica aveva comunque diritto di sapere".
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