economia

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Si consolida la percentuale di ragazzi orientati verso percorsi formativi scientifici tecnologici. Un dato accolto con soddisfazione dagli organizzatori di Fabbriche Aperte, la rassegna organizzata dall'Unione Industriali di Savona con l'obiettivo di portare gli studenti delle scuole medie alla scoperta del mondo professionale. Ma il risultato davvero significativo di questa edizione che domani vedrà la sua conclusione al teatro Chiabrera è la crescita della percentuale di ragazze interessate a un lavoro nel mondo dell'industria, sebbene rimanga accentuata la loro propensione verso materie umanistiche.

Un dato in gran parte in linea con le finalità del progetto Fabbriche Aperte, voluto e realizzato in partnership con Provincia di Savona, Camera di Commercio di Savona grazie alla collaborazione con l’Autorità Portuale di Savona e Vado che si propone di orientare gli studenti delle medie inferiori a una scelta più consapevole del percorso scolastico anche grazie a una conoscenza diretta delle aziende savonesi e delle loro richieste in termini di professioni e competenze.

Per il settimo anno consecutivo, Fabbriche Aperte ha condotto circa 800 tra ragazzi, di 31 classi da 12 istituti comprensivi, e i loro insegnanti, con il supporto dell’Associazione dei Giovani per la Scienza, in visita a 14 aziende savonesi leader di settore, con una formula che abbina con successo visite aziendali, approfondimento in classe, componente di gioco e competizione, oltre a un sondaggio realizzato al termine delle visite per valutare l’impatto dell’iniziativa sui giovani.

Tra le novità del 2014, spicca la crescita delle ragazze che vogliono lavorare nell’industria, con una percentuale che si attesta al 76%, contro il 66,80% dei loro coetanei maschi. Tra le altre opzioni, sempre attuali le professioni medico-scientifiche, poi le piccole imprese commerciali (con il 10,8 %) e i lavori manuali e di artigianato ( 12,25 %). La carriera sportiva rimane il sogno di molti, soprattutto nei maschi con il 6,1%  contro il 3,4% delle ragazze, ancora molto propense all’insegnamento (26%). Tutti i giovani sono comunque concordi sul principale criterio di scelta del loro lavoro: il 52% dichiara che  debba essere un'attività che piace, in linea con le proprie attitudini, e solo secondariamente garantire un buon stipendio (38,5%).