"Non fu un calcio ad uccidere il piccolo Gabriel". E' quanto sostiene una perizia medico legale eseguita da Stefano Zaccà, uno degli studiosi che hanno esaminato la Sacra Sindone, fatta guardando i video dell' autopsia relativi al decesso di Gabriel Petersone, il bimbo di circa un anno e mezzo morto, il 14 maggio del 2009, a Imperia.
Per la sua morte stanno scontando 16 anni di carcere, con sentenza già passata in giudicato, la madre del bambino, Elizabete Petersone, 23 anni, lettone, e l'ex fidanzato di lei, il commerciante imperiese Paolo Arrigo, 29 anni, accusati di maltrattamenti aggravati dalla morte del soggetto. L'esito di questa perizia, se l'istanza sarà accolta dai giudici del tribunale di Torino, potrebbe comportare la revisione del processo a favore del giovane imperiese, che sin dal primo giorno si è sempre dichiarato innocente ed estraneo alla morte di quel bambino. "A tutt'oggi non ci siamo rassegnati all'ingiusta condanna subita da nostro figlio Paolo, con tutte le numerose e gravi conseguenze che questa triste e drammatica storia ci ha riservato" commentano Vincenzo e Celeste, i genitori del giovane commerciante, detenuto a Imperia.
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