
'Scialfa - si legge nella richiesta di misura cautelare - parla con i suoi collaboratori e dice che non sopporta che le sue carte debbano finire in mano a un magistrato che vuole farsi pubblicità. E' preoccupato per una cena di mille euro che potrebbero contestargli''. Alcuni giorni dopo, l'ex capogruppo incontra Giovanni Dettoni, ex tesoriere del gruppo e gli dice che ''se le spese che sono state fatte in passato sono inopportune lui è pronto a scusarsi ma che nessuno dei precedenti (commercialisti) lo ha avvertito che queste spese non sono conformi''.
IL COMMENTO
Flotilla, piazze, interessi nascosti, contraddizioni: il flop della politica
Che difficile guidare a Genova strozzata dalle soste in doppia fila