Ennesima tragedia sulla neve a Pila, in Valle d'Aosta, dopo la morte del 48enne genovese Alessandro Bruno in Valtournenche. Le vittime sono entrambe liguri, Paolo Pendola, di 30 anni e Fabio Oneto di 33, entrambi residenti a Rapallo (nella foto dal profilo Facebook di Pendola). La procura di Aosta ha aperto un fascicolo per approfondire e chiarire la dinamica del distacco della valanga. Le indagini sono curate dalla polizia di Entreves, che relazionerà sull’accaduto al sostituto procuratore Luca Ceccanti. Secondo quanto emerge dai primi accertamenti condotti sul posto dalla polizia che si occupa delle indagini, sarebbero stati i due giovani freerider, che stavano affrontando il fuoripista con lo snowboard, a provocare la valanga in cui entrambi hanno perso la vita.
"Tagliando" il pendio carico di neve, i due hanno causato il distacco della valanga che li ha trascinati a valle per circa 100 metri. Nessuno dei due indossava l'Arva, strumento utilizzato dai freerider per essere ritrovati sotto la neve in caso di slavina.
"Con l'Arva - spiega Adriano Favre, direttore del Soccorso alpino valdostano - avrebbero avuto senza dubbio più possibilità di salvarsi". I corpi sono stati trovati con le sonde a circa 10 metri uno dall'altro. Parenti e amici delle vittime si trovano ora nel posto di polizia di Pila per le pratiche di riconoscimento.
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