“Io non sono un politico ma un architetto” e perciò ”l’unico vero contributo che posso dare non è tanto la mia presenza in aula, che pure sarà più frequente, ma continuare a fare il mio mestiere e metterlo a disposizione della comunità: un’attività cosmopolita che svolgo a Roma, come a Parigi, New York e in altri Paesi del mondo. Se mi e’ concessa una battuta, saro’ quindi ‘diversamente presente’, oppure ‘diversamente politico’. Ma con un progetto”. Parola di Renzo Piano che, a quattro mesi dalla nomina a senatore a vita, ha riunito a Genova, nella Fondazione Renzo Piano a Punta Nave, la squadra di giovani architetti G124 (dal numero della stanza del senatore Piano a Palazzo Giustiniani) che si occupera’ della trasformazione delle periferie delle nostre citta’. I sei giovani, selezionati da una rosa di 600 candidati, hanno firmato contratti annuali finanziati con lo stipendio parlamentare del senatore: sono Michele Bondanelli, Eloisa Susanna, Roberto Giuliano Corbia, Roberta Pastore, Federica Ravazzi e Francesco Lorenzi.
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