cronaca

3 minuti e 14 secondi di lettura
"Ho dato io l'ordine agli agenti e ai militari in piazza di togliere i caschi. Non c'era più alcuna esigenza perchè li tenessero indosso. Quel gesto è stato anche un modo di comunicare con le persone che stavano sfilando e trasmettere loro un senso di tranquillità". Massimo Maria Mazza, questore di Genova, è intervenuto oggi sulla manifestazione dei "forconi" di lunedì scorso a Genova e le polemiche per il gesto di carabinieri e polizia che si sono sfilati i caschi.

"Mi ha contattato - sottolinea Mazza - il questore vicario Vincenzo Ciarambino presente sul posto e mi ha confermato che non c'era alcuna emergenza in atto e che il corteo stava seguendo il percorso previsto. Per questo ho deciso di dare questa disposizione". Mazza ha anche garantito che non ci saranno sanzioni o provvedimenti disciplinari verso chi ha tolto il casco.

Intanto sono almeno 200 i manifestanti che rischiano di finire nei guai per le manifestazioni di piazza dei giorni scorsi. La Questura di Genova ha iniziato l'identificazione di queste persone che verranno denunciate. Nel mirino, chi ha bloccato i binari alla stazione di Brignole, occupato l'ingresso della Sopraelevata e creato disagi alla circolazione stradale. Rischiano una denuncia per interruzione di pubblico servizio, violenza privata e manifestazione non autorizzato. "

Intanto ci sono nuove proteste a Ventimiglia dove i manifestanti, con le loro azioni, impediscono ai mezzi di raggiungere la Francia e il Piemonte.
Gli autori della protesta hanno montato due tende all'accesso del ponte sul fiume Roja, che porta oltralpe.Bloccato anche il cavalcavia di Roverino che conduce alla statale 20, che porta in Francia e in Piemonte, e all'autostrada A10, altra via per raggiungere il territorio francese.


La rotonda di Latte, frazione di Ventimiglia, occupata stamani dai manifestanti, è stata, invece, riaperta alla circolazione attorno alle 9.15
. La strada, nei pressi della frontiera, è stata sgomberata con l'intervento della polizia. Le forze dell'ordine hanno caricato i manifestanti e lanciato 4 o 5 lacrimogeni per ripristinare la circolazione. Circa 80 persone, per lo più commercianti e frontalieri, avevano pacificamente invaso il noto incrocio mettendo di traverso anche alcune auto dall'alba di questa mattina. Al momento i veicoli transitano ma ci sono rallentamenti in entrambi sensi di marcia.

E' stato rimosso il blocco degli studenti sull'Aurelia: i ragazzi avevano interrotto il traffico nel tratto tra Albenga e Alassio.

"Sono solo una piccola minoranza, non rappresentano il Paese", è l'affondo del premier Enrico Letta. Mentre il vicepremier e ministro dell'Interno, Angelino Alfano annuncia la linea dura: "Non avremo remore a reprimere ogni minaccia e intimidazione che dovesse essere espressione di atteggiamenti delinquenziali". Sul fronte dell'opposizione, si registra la marcia indietro di Silvio Berlusconi, che rinvia l'incontro previsto con una delegazione dei dimostranti. E il neosegretario della Lega Nord, Matteo Salvini, dà fuoco alla polveri: "Dopo il voto di fiducia di oggi dovrebbero entrare in Parlamento".


L'ex sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino, forografato ieri tra i manifestanti, a Primocanale: "Si è trattato di un incontro occasionale in cui comunque ho parlato serenamente con le persone. Credo che al Governo ci siano dei dilettanti allo sbaraglio ma la forma della protesta la trovo sbagliata. Bloccare tutto incide su chi non ha colpe. Comunque sono pronto a tornare ancora in piazza".


Intanto le polemiche sulla vicenda del Movimento 9 dicembre si spostano su Danilo Calvani, il leader del coordinamento, che ieri a Genova è arrivato in piazza De Ferrari a bordo di una Jaguar, guidata da un amico. Polemiche sull'uso della Jaguar sono nate sul web, sui social netwrok e anche tra i manifestanti. "Il fatto che io sia stato visto andare via da Torino in Jaguar è una polemica inutile e indegna. Sto girando l'Italia da giorni e oggi ho avuto un passaggio da un amico camionista, partito da Massa Carrara. La Jaguar è sua". Replica Calvani.