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La tragedia di Lampedusa ha richiamato l’attenzione dell’Europa sul problema dell’immigrazione. Ormai è chiaro a tutti che l’Italia, confine meridionale dell’Unione europea, non può affrontare da sola l’ondata di disperati in fuga dalle zone di guerra in Africa e Medio Oriente. Da Bruxelles la risposta non si fa attendere: in arrivo uno stanziamento di circa 80 milioni euro per rafforzare i pattugliamenti di confine. Per Susy De Martini, europarlamentare del Pdl, “una goccia nel mare e per questo presenterò un’interrogazione. Gli 82 milioni che mettono a disposizione di Frontex sono spiccioli. Di questi, almeno 20 milioni andranno in stipendi per funzionari.”

Frontex è l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea con sede a Varsavia, capitale polacca. Distante più di 2500 chilometri dal mare e dalle coste di Lampedusa. “Sono stati spesi 5 miliardi di euro per l’Egitto – prosegue De Martini – per la cosiddetta transizione democratica. Una sentenza della Corte europea ha affermato che 1 miliardo di questi soldi sono andati in corruzione. È importante che i soldi dell’Unione europea non vengano sprecati”.

Sull’utilizzo dei soldi e sulle modalità d’intervento l’europarlamentare ligure lancia la sua proposta. “Chiedo che vengano istituiti dei controlli con funzionari europei e dell’Onu dai porti di partenza. Loro dovranno decidere chi ha diritto all’asilo politico e chi no. E chi ha diritto non deve venire esclusivamente in Italia, ma gli immigrati saranno divisi in quote tra i vari paesi.”

Nel frattempo l’Unione europea staccherà un assegno da 82 milioni di euro per Frontex. “Ma non illudiamoci – conclude Susy De Martini – perché in Italia arriveranno poco più di 10 milioni di euro”. Una goccia nel mare di disperazione in cui si avventurano decine di migliaia di disperati in fuga da guerre e miseria.