Si fa strada l’ipotesi del commissario per trovare una soluzione per l’Ilva che possa garantire la continuità produttiva e il rispetto dell’ambiente, oltre che tutela della salute. Da Palazzo Chigi, dopo il vertice di ieri,, ancora nessuna decisione ma una soluzione potrebbe arrivare oggi e il governo optare per un decreto. Dal 5 giugno intanto avranno effetto le dimissioni dell’amministratore delegato di Ilva, Bruno Ferrante ed Enrico Biondi.
A rischio, dopo il sequestro disposto a Taranto per 8,1 miliardi nei confronti della Riva Fire c’è la continuità aziendale e il futuro di 40 mila persone: 20mila dipendenti diretti in Italia e altrettanti nell’indotto.
E oggi, tra le decisioni che potrebbe adottare il governo, avanza quella del commissariamento, sostenuto dal Ministro all’Ambienta Andrea Orlando che intende anticipare in questi giorni (era prevista il 7 luglio) la relazione con i risultati della terza ispezione all’Ilva. Il garante per l’applicazione dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale), Vitaliano Esposito, ha riscontrato nello stabilimento di Taranto, una decina di violazioni.
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