Era in regola con i versamenti a Inps e Inail l'impresa di Mauro Sari, l'artigiano edile savonese che venerdì scorso si è ucciso dandosi fuoco, e aveva il Durc (documento di regolarità contributiva) che gli permetteva di lavorare: gli era stato rilasciato sette giorni prima del suicidio.
Lo ha precisato l'Inail. Nei giorni scorsi era emerso che l'uomo non aveva il Durc e quindi non poteva accedere a certe commesse, per un debito contributivo di 700 euro.
"L'attestazione di conformità gli era stata rilasciata il 10 maggio scorso.
L'Inail aveva ricevuto la richiesta di Sari relativa al Durc il 29 aprile 2013, attraverso la Cna di Savona. La posizione della ditta era risultata regolare con Inps e Inail e il documento era stato emesso in pochi giorni", scrive l'Inail, precisando che era stata concessa anche la rateazione dell'autoliquidazione. "Nel 2013 l'artigiano avrebbe dovuto pagare all'Inail solo il premio annuale di assicurazione della sua ditta (la cosiddetta 'autoliquidazione') per la quale aveva chiesto e ottenuto l'agevolazione di pagamento in quattro rate.
La prima - scaduta il 18 febbraio 2013 - era stata pagata l'11 aprile del 2013. Il resto dell'importo 660,15 euro - andava versato in tre tranche successive (il 16 maggio, il 16 agosto e il 16 novembre 2013, secondo quanto previsto dal piano di rateazione concordato)".
cronaca
Si uccide dandosi fuoco, l'artigiano era in regola con i versamenti Inps
1 minuto e 4 secondi di lettura
Sponsorizzata
Mercoledì 23 Aprile 2025
A Genova inaugurata Euroflora 2025, 154 giardini da tutto il mondo - Lo speciale
Ultime notizie
-
Manuel Agnelli a Euroflora: "Nuova generazione rifiuta l'algoritmo e i social, ci salverà"
-
Meteo in Liguria, bello fino a sabato poi torna la pioggia: le previsioni 3BMeteo
- Schianto in moto sulla statale a Pieve di Teco, gravissimo un 66enne
- Travolto e ucciso da un treno a Imperia: ritardi fino a oltre due ore
- Genoa, Primo maggio di lavoro: in tre in dubbio per il Milan
- Fondazione Carige, approvato il bilancio: raddoppiate le risorse per il 2025
IL COMMENTO
Il lavoro al centro della battaglia elettorale, ma Genova non ha bisogno di promesse
Alla politica del futuro di Genova non interessa?