"La Fiom ritiene particolarmente invasivi gli effetti" del piano industriale di Selex Es sul personale. Lo afferma coordinatore nazionale Finmeccanica della Fiom-Cgil Massimo Masat, sottolineando che l'annuncio di quasi 3.200 esuberi (che comprenderebbero i 2.529 annunciati oggi e i 650 delle 3 ex Selex) nell'insieme del Gruppo e della chiusura di 22 siti "rende evidente che l'azienda intende far pagare ai lavoratori il prezzo di errori industriali e di gestioni manageriali sbagliate".
"Nella discussione, fra l'altro, non è emerso neanche quali siano i segmenti di mercato che l'azienda intende aggredire in futuro. La mancanza di chiarezza sui progetti di investimento fa trasparire una debolezza strategica per ciò che riguarda le prospettive industriali", prosegue il sindacalista.
"Dopo aver sottoscritto la messa in mobilità per 850 addetti solo un mese fa - conclude - la Fiom non è comunque disponibile a trattare ulteriori esuberi strutturali".
"Come Fiom, crediamo anzi che si debbano mettere in pratica azioni virtuose per rilanciare la competitività dell'azienda", aggiunge Masat: "Il Coordinamento nazionale Fiom di Selex ES ritiene quindi necessario proporre a Fim e Uilm di svolgere assieme assemblee informative in tutti i siti del Gruppo e di programmare prime iniziative di lotta.
Cronaca
Finmeccanica-Selex, Fiom: "Non disponibili altri esuberi"
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