Politica

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Ieri sera, sacrificando la mia fedeltà a “Che tempo che fa”, avevo deciso di vedere l’intervista di Beppe Grillo su Skytg. Come tutti sanno, era prevista per le 20,30 ma, a sorpresa, e senza alcuna spiegazione, poche ore prima, con un Tweet, il comico genovese ha disdetto il suo impegno.

A quel punto, io mi sono sentita offesa e mortificata e ho deciso di scrivere questo post.

Io, chi segue il mio blog lo sa, sono gravemente invalida, vivo attaccata a un respiratore e non posso certo recarmi nelle piazze a sentire Grillo: confidavo, quindi, nell’intervista su Sky per capire qualcosa di più sul suo programma politico. Speravo che, al di là dei comizi-spettacolo, nella tranquillità di uno studio televisivo, davanti ad un interlocutore che ponesse domande logiche, Grillo avrebbe rinunciato ai facili “vaffa” per chiarire meglio alcuni punti del programma del movimento.

E invece no! Con uno” snobbissimo” Tweet, Grillo disdice e… buonanotte!
Qualcuno obietterà che, nel suo blog, Grillo spiega già diffusamente le sue idee e che io, attivissima sul web, non avrei certo difficoltà ad avere tutte le informazioni necessarie per chiarirmi le idee, ma, francamente, l’obiezione mi sembra risibile.

Certamente per me, pratica di blog, il problema non sussiste ma, al di là del fatto che, in un blog non c’è un contradittorio e il blogger “se la suona e se la canta” come vuole, mi chiedo se Grillo abbia capito di aver messo in atto un comportamento elitario e discriminante. Io, come faccio sempre, non parlo per me, ma per tutti quelli che, per motivi diversi non possono scendere in piazza, o navigare sul web per ascoltare il suo “verbo”.

Penso agli anziani, ai disabili, ai refrattari al web e al “cinguettio”, ai carcerati, ai malati, e la lista potrebbe continuare ancora, annoverando altre categorie disagiate o, comunque, in difficoltà a informarsi tramite i social-network.
Mi chiedo se Grillo ci abbia pensato: se non l’ha fatto, ha ancora cinque giorni di tempo per rimediare a un gesto veramente maleducato e poco rispettoso, degli elettori e del loro diritto di essere informati per poter esprimere un voto consapevole.

*Marina Garaventa, disabile votante