Viviamo "in una cultura per cui i legami, la consacrazione, il sacerdozio, la famiglia, sono sentiti negazione della libertà individuale e quindi della fedeltà, il \'per sempre\', è guardato come prospettiva opprimente e impossibile". Lo ha detto l\'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nell\'omelia pronunciata in cattedrale a Genova in occasione della Giornata per la Vita Consacrata."Oggi - ha detto il cardinale - tutto sembra essere vissuto \'a tempo\', per vedere se ci si sente soddisfatti" e "alla base di tale allergia ai legami - ha aggiunto - c\'é il rifiuto del limite, del fatto che dipendiamo gli uni dagli altri".
"Il limite fisico, affettivo, intellettuale - ha detto ancora il cardinale - ci spinge a uscire da noi stessi, ci costringe ad ascoltarci, a misurarci con la nostra non autosufficienza e ad imparare ad entrare in comunicazione con gli altri, ci spinge a chiedere umilmente aiuto".
Per il cardinale, invece, "Dio ha voluto rapportarsi con l\'umanità, con il legame eccellente della sponsalità, dove unicità ed amore si esprimono con vita, famiglia e fecondità della vita".
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