
"Il mondo dell'informazione è un settore tra i più colpiti dalla crisi, caratterizzato da una elevata precarietà e dove sussistono variegate tipologie contrattuali. Spesso purtroppo, l'utilizzo differenziato di tali tipologie, crea una distorsione del mercato con ricadute negative sui lavoratori", si legge nella nota del Cgil.
"Come Cgil confederale e di categoria - conclude la nota - non possiamo che essere preoccupati per questa situazione che determina o la chiusura di canali informativi o il ricorso ad ammortizzatori sociali per far fronte alla crisi, con un conseguente peggioramento sia delle condizioni economiche dei dipendenti del settore, sia della pluralità dei media a disposizione dei cittadini".
IL COMMENTO
Google ci ruba il web: come le AI Overviews soffocano le fonti editoriali
In ritardo l’Italia, non solo Genova. E smarrito il buon senso sul Pnrr