Se ne va un uomo, ma soprattutto un simbolo della sanità ligure. Carattere ruvido e non semplice, chirurgo vero. Fino all’ultimo non ha rinunciato a lavorare, Renzo Mantero. La sua abilità ha salvato migliaia di mani. Gli sono riconoscenti in tanti a spasso per il mondo: campioni, atleti e in modo particolare gente comune.
Fondatore della scuola savonese di chirurgia della mano, Mantero ha costruito intorno al San Paolo di Savona un centro di vera e propria eccellenza internazionale oggi proseguito da Mauro Igor Rossello.
Quando c’era da criticare i vertici della sanità ligure e nazionale lo faceva senza risparmiarsi, Renzo Mantero. Non erano stoccate banali, quelle che arrivano dal grande primario che frequentava i caffè della centralissima corso Italia dispensando consigli medici a chiunque chiedesse. Il luminare della Torretta se interpellato sui governanti sparava a zero. In fondo, uno come lui non aveva paura di nessuno.
E ogni volta che parlava, lasciava il segno. Uno dei manifesti del suo pensiero lo consegno a Primocanale nel luglio 2011: “I politici? Non devono occuparsi di sanità. I baroni? Li rimpiango, ai loro tempi tutto andava meglio”.
Che avesse davvero ragione lui?
Ascolta l’intervista a Renzo Mantero
Salute e Medicina
Addio al Barone di Savona
1 minuto e 2 secondi di lettura
Ultime notizie
- Bilancio, il Consiglio comunale non si ferma neanche di notte. Si va a oltranza
- Processo Nada Cella: oggi la difesa di Cecere in aula, la sentenza slitta al 2026
- Maxi processo Morandi, quattro udienze per difendere Castellucci
- Tragedia per Vitinha: esplode una palazzina, muoiono i suoi cugini di 3 e 5 anni
- Vittima di truffa diffama la banca, denunciata
- Sampdoria: Barak, Pedrola e Cuni le armi in più di Foti
11° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Franco Manzitti
Mercoledì 17 Dicembre 2025
-
Luigi Leone
Lunedì 15 Dicembre 2025
leggi tutti i commentiPrima del cantiere "uno", prima del tunnel. Qualche domanda da non evadere
Genova, se “l’amichettismo” fa proseliti a Palazzo Tursi