 La droga del cannibale non c'entra: a dirlo in una nota il Dipartimento Politiche Antidroga, dopo la vicenda del 26enne genovese che ha morso al labbro, quasi fino a staccarglielo, la fidanzata di 24 anni. In un primo momento si era parlato del possibile effetto dei cosiddetti "sali da bagno", una droga associata a comportamenti violenti sfociati anche in atti di cannibalismo.
                    
                    La droga del cannibale non c'entra: a dirlo in una nota il Dipartimento Politiche Antidroga, dopo la vicenda del 26enne genovese che ha morso al labbro, quasi fino a staccarglielo, la fidanzata di 24 anni. In un primo momento si era parlato del possibile effetto dei cosiddetti "sali da bagno", una droga associata a comportamenti violenti sfociati anche in atti di cannibalismo. "Per quanto riguarda il caso di Genova, dai primi esami del sangue effettuati si parla di THC, principio attivo della cannabis, di cocaina e di eroina" precisa il Dipartimento. Insomma, un mix devastante che avrebbe indotto la reazione violenta del 26enne. "Si è comunque trattato di un'aggressione e non di un caso di cannibalismo", puntualizzano gli inquirenti.
E poi la precisazione sulla cosiddetta "droga del cannibale": "A oggi confermiamo che non ci sono ancora risultati analitici né evidenze scientifiche che esistano droghe che causino lo scatenamento di un comportamento aggressivo cosi specifico particolare"
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