Il gip di Genova Nadia Magrini ha rinviato a giudizio con l'accusa di riduzione in schiavitù il patrigno di una bambina di 12 anni che, secondo l'accusa, sarebbe stata costretta dall'uomo e dalla madre a subire l'umiliazione di mangiare gli avanzi di cibo in una ciotola, a servire in tavola e a rispondere sempre "comandi". Il processo é fissato nel marzo 2013 in corte d'assise.Per quanto riguarda la donna l'udienza preliminare davanti al gip è stata rinviata per motivi tecnici al 26 giugno. I due, un albanese e un'ecuadoriana abitanti nel levante ligure, furono arrestati nel dicembre 2011. L'indagine nei loro confronti, partita da una segnalazione anonima a Telefono Azzurro, fece scattare una denuncia. A salvare la bambina furono gli agenti di polizia che si recarono a prelevarla a scuola dove si era presentata in pantofole e pigiama.
Secondo quanto ha riferito la polizia la bimba veniva anche chiusa sul balcone e costretta a restarvi per ore, al freddo, con addosso solo il pigiama o la biancheria intima. La bambina era poi stata affidata ai servizi sociali. Al gip Ferdinando Baldini i due avevano riferito che la bambina era una ribelle e che la punivano quando si comportava male.
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