
Il marocchino era accusato di avere procurato un cellulare alla guardia carceraria mentre l'algerino, all'epoca dei fatti detenuto, coordinava l'attività illecita all'interno della casa circondariale genovese.
I due erano accusati di spaccio e corruzione in concorso con l'agente di polizia penitenziaria.
L'accusa era sostenuta dal pm Stefano Puppo.
IL COMMENTO
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