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di Carlo Danani

Roberto Murgita e Domenico Criscito. Tocca a loro raccogliere il testimone di Patrick Vieira. Emozione? Tanta. Orgoglio? Ancor di più per chi, come loro, lungo la parabola della carriera ha respirato a pieni polmoni il rossoblù. Anche se entrambi concordano che, considerata la situazione generale, il tempo delle emozioni personali deve essere confinato al minimo.

“La prima cosa che abbiamo fatto – spiega Murgita – è stata quella di cancellare dalla testa dei ragazzi la partita con la Cremonese, cominciando a concentrarci esclusivamente tutti insieme sulla gara col Sassuolo. Le risposte sono state positive: i ragazzi hanno avuto una reazione importante. La squadra ha la consapevolezza del momento: questo è il primo punto da cui ripartire”.

“Naturale – aggiunge Criscito – che dopo la partita di mercoledì ci sia delusione. Ma ho visto voglia di riscatto e questo è molto importante. La mia emozione? Tanta, ho giocato qui per anni, ora sono un tecnico del settore giovanile. Ma in questo momento contano soltanto la squadra e il Sassuolo”.

Roberto e Mimmo in questi giorni soprattutto concentrati a lavorare sulla testa dei giocatori.

“E’ così, in situazioni come questa la prima cosa è liberare la mente. L’obiettivo è quello di riportare i tifosi dalla nostra parte. E per farlo servirà giocare una partita da Genoa”.

Una squadra al momento disorientata, schiacciata in classifica da numeri pesantissimi.

Criscito rilancia: “In questo gruppo l’esperienza non manca, ci sono tanti leader, ragazzi che hanno disputato partite internazionali, altri come Ekuban e Sabelli che sanno alla perfezione cosa significhi giocare per questa maglia, cosa sia il Genoa. Anche loro sono ottimi leader. Sono stato capitano e so cosa si prova in questi momenti: emerge un forte senso di responsabilità. Insomma, sono convinto che all’interno di questo spogliatoio ci siano valori importanti per uscire da una situazione come quella attuale. Da calciatore, a me in questi momenti dicevano di reagire subito. Ed è quello che io e Roberto stiamo chiedendo ai ragazzi. Ricordo una frase del grande Sidio Corradi: qui sei al Genoa, questa maglia va onorata”.

Murgita: “Abbiamo pochissimo tempo e questo è un dato di fatto. Cercheremo di portare le nostre idee per essere più pericolosi in attacco, questo è sicuro. Essere atleti significa trovarsi davanti difficoltà come questa: in questi momenti servono reazioni decise. Le risposte che abbiamo riscontrato sono state davvero positive. Il Sassuolo vanta una struttura di gioco già consolidata, è squadra molto fisica. E’ difficile da affrontare, come dimostra l’impatto che ha avuto sul campionato. Ma siamo convinti di avere argomenti a sufficienza per metterlo in difficoltà”.

“Perché facciamo pochi gol?- aggiunge Murgita – Fare un errore e non resettare, ti porta a sbagliare di nuovo. Ci sono stati episodi davvero difficili da commentare”.

Sui gol incassati da calcio piazzato: “Quando prendi gol – rilancia Criscito - perdi alcune certezze. Ora bisogna togliere le paure e andare avanti”.

“Ringraziamo la società per la fiducia e aver investito su di noi per questa partita. Ringrazio anche mister Vieira per avermi avuto come collaboratore e avermi dato tanto come professionista” è la conclusione di Murgita.

Stop alle parole. Avanti con un nuovo allenamento. A gran voce la gente genoana chiede gol e vittorie. A Murgita e Criscito, da sempre uomini di campo, non c’è bisogno di rimarcarlo.

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