
Una magìa alla Dieguito nello stadio intitolato a Maradona: il tacco geniale di Ekhator entra di diritto tra le nomination per il gol dell’anno. Ecco, quella pennellata di classe cristallina rappresenta il punto più alto di un primo tempo giocato alle soglie della perfezione da un Genoa capace di arginare tutto ciò che era Napoli. L’immagine più visibile e credibile della brama rossoblù di fuggire dai tentacoli della crisi.
Nel secondo tempo, poi, ecco il furioso ritorno dei padroni di casa: quasi scontato quando puoi pescare dalla panchina gente come De Bruyne, Gilmour e Spinazzola. Intanto, però, quell’impatto convinto e convincente sulla gara ha assicurato che la squadra è allineata con Patrick Vieira. Per niente scontato dopo il crollo verticale patito contro la Lazio. Tutti per la maglia, tutti sul pezzo cercando compatti una via d’uscita al momentaccio che ha portato all’ultimo posto.
Il Grifone torna da Napoli con qualche convinzione ritrovata sul piano del gioco e la conferma che lo spogliatoio ha orecchie ben spalancate quando Vieira detta la linea.
In classifica numeri sempre più preoccupanti
Anche se adesso il conto parla di ben quattro sconfitte in sei gare di campionato. Di cui ben tre consecutive, con striscia rossa aperta. Col penultimo attacco e una fase difensiva decisamente lacunosa.
Tra certezze nuove e ritrovate
Si riparte da un 4-2-3-1 a cui l’allenatore non ha intenzione di rinunciare. Si riparte pure dalla brillantezza di Ekhator, da un recuperato Vasquez, dalla solidità di Ellertsson e Sabelli e da un piano partita che soltanto la poderosa spinta dei campioni d’Italia ha fatto saltare.
Approfittando della sosta, immaginiamo che in settimana Vieira spiegherà al club le motivazioni di un momento tendente al complicato. Nel breve, le avversarie non si chiameranno più Juventus, Napoli, Bologna, Lazio e Como. Ma Parma, Torino, Cremonese e Sassuolo. Ai primi di novembre sapremo se sarà stata una strada in discesa o una subdola tagliola.
Il Grifone da lavori in corso, per stessa ammissione di Vieira, ha bisogno di tempo perché la rivoluzione d’estate è stata profonda. Ma l’orologio del calcio non rinuncia ai suoi ritmi frenetici ed è per questo che, a cavallo tra ottobre e novembre, i rossoblù dovranno individuare istantanee vie d’uscita. Come? Ripartendo dal primo tempo di Napoli, certo. Ma anche valorizzando meglio Carboni, Stanciu, Colombo, Gronbaek, pilastri di un mercato estivo che al momento stenta a offrire nuovi punti fermi in uno scacchiere oggi alla piena ricerca degli eredi dei vari Badelj, Pinamonti e Bani.
Problema alle costole: Ostigard salta la Nazionale
L'infortunio alle costole non è risolto, così Leo Ostigard è costretto a rinunciare alla chiamata della Nazionale norvegese per le prossime partite contro Israele (qualificazione al Mondiale) e Nuova Zelanda (amichevole).
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IL COMMENTO
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