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Si infrange contro il Ferencvaros il sogno della Pro Recco di alzare la dodicesima Champions League, la quarta consecutiva: a Malta i magiari si impongono per 11-12 in un match che li ha visti sempre davanti da fine secondo tempo.

Nella piscina del National Pool Complex di Gzira (Malta), i campioni d'Italia e d'Europa non riescono a mettere in bacheca la quarta Champions League consecutiva, la dodicesima della loro storia: i liguri di coach Sandro Sukno si arrendono infatti nella finale per il titolo agli ungheresi del Ferencvaros Budapest, vincenti per 12-11 (2-2, 4-2, 3-3, 3-4).

Nella finale per il terzo posto tra i 38 volte campioni di Grecia dell'Olympiakos, che negli ultimi sette anni hanno fatto doppietta vincendo anche la coppa nazionale, e il Novi Beograd, finalista nelle ultime due edizioni e mai vincitore del trofeo, la spuntano gli ellenici per 9-6 (4-1, 3-3, 1-1, 1-1). 

A pesare sul match è l’episodio che avviene a 4.25 dalla fine: Iocchi Gratta segna il 9-9, ma dopo consulto Var il gol viene annullato per gioco violento di Zalanki con conseguente rigore e quattro minuti di inferiorità. Nonostante questo la Pro Recco lotta e potrebbe pareggiare con l’ultimo tiro di Condemi stoppato da Mandic.

“Complimenti al Ferencvaros, una squadra costruita per vincere – le parole del presidente Maurizio Felugo -. Non credo i nostri ragazzi abbiano pagato emozione, sicuramente dopo tre anni di vittorie consecutive avevamo pressione di dover vincere. Stasera si è visto di tutto, il risultato è corretto anche se non è una pallanuoto che mi piace, non so cosa capiscono da casa. Il gol annullato a Iocchi Gratta sicuramente ha cambiato l’inerzia della sfida, avremmo visto un finale diverso e credo che avevamo l’energia per andare a vincerla. Accettiamo il verdetto, complimenti ai ragazzi che hanno sfiorato questa coppa magica: sicuramente ci riproveremo”.

“Congratulazioni al Ferencvaros e ai miei ragazzi, loro hanno vinto meritatamente – commenta Sandro Sukno -. È stata una partita brutta e confusa, loro hanno giocato meglio questo tipo di pallanuoto e comunque prima della brutalità non abbiamo giocato una bella pallanuoto, eravamo troppo nervosi in attacco è mancata lucidità e lo hanno preso fiducia in difesa. Abbiamo comunque lottato fino alla fine, ma è impossibile vincere sempre”.

Foto credits: European Aquatics