
GENOVA - I bonus sono finiti. Le altre corrono. Soprattutto l'inattesa vittoria del Cagliari con l'Atalanta ha reso meno esaltante il buon pareggio del Genoa a Roma. Certo, la prestazione con i giallorossi non si cancella, ma la classifica è proprio brutta. Di positivo che almeno la squadra con Blessin in testa e con il suo capitano Sturaro, non hanno venduto fumo. Entrambi hanno dichiarato che la strada per la salvezza è tutta in salita e che occorre fare di più rispetto pure al match coraggioso dell'Olimpico.
Il Genoa è al bivio: domenica con la Salernitana è un match da dentro o fuori. Serve solo vincere per dare un segnale alla concorrenza. E poi a seguire la trasferta col Venezia, altro scontro diretto. Due risultati pieni avvicinerebbero anche le squadre con ora sembrano fuori portata. I rossoblu devono puntare sui tifosi che contro la Salernitana dovranno stringersi attorno a Sirigu e compagni. Poi c'è un gruppo che è parso unito rispetto a prima. Un fattore che fa sperare. Inoltre i nuovi acquisti a cominciare da Amiri sono pronti e Poi c'è il rientro di Cambiaso dalla squalifica e probabilmente quello di Rovella che è elemento determinante.
Il tempo sembra essere scaduto ma lo spazio per rientrare e tentare la rimonta c'è ancora, ma servono due vittorie. In casa il successo manca dall'aprile scorso un tabù incredibile. E poi la Salernitana, che a Marassi evoca la sfida dei playoff in serie C. Decise un gol di Lopez. Li cambiò la storia del Genoa. Tanti anni dopo rieccoci li.
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