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GENOVA - Ora che il 2023 è finalmente finito possiamo scriverlo senza retorica alcuna: questo è stato l'anno più difficile della storia della Sampdoria. E tutto sommato è già un grande risultato che l'Unione Calcio Sampdoria - fondata a Genova nel 1946 - sia arrivata alla fine di questo anno ancora in vita e con un futuro davanti ancora tutto da scrivere. Perché al netto di una retrocessione in serie B sul campo senza appello, dopo il peggior campionato di sempre disputato dai blucerchiati nella massima serie, il vero pericolo che ha corso il club blucerchiato in questo 2023 è stato quello di fallire, di sparire dal calcio professionistico e di ripartire - con un altro nome - dai dilettanti.

Il pensiero corre al 29 e 30 maggio, le due giornate di passione vissute dai tifosi doriani sotto la sede di corte Lambruschini mentre andava in scena una delle assemblee degli azionisti più drammatiche di sempre, con la ricerca di un accordo che potesse mettere fine in qualche modo alla gestione Ferrero (che com'è noto aveva legato la Sampdoria a un trust e ai suoi debiti extra calcio a Roma) e dare il via a una nuova società, col gruppo rappresentato da Manfredi e Radrizzani che proprio in quei giorni aveva superato - in extremis - la concorrenza del finanziere Barnaba supportato dall'ex patron blucerchiato Edoardo Garrone (l'uomo che nel 2014 fu protagonista del discusso passaggio di consegne nelle mani del Viperetta).

Due giorni di passione in un anno intero di passione, vissuto costantemente in salita con pochissimi sorrisi ma certo grandissime emozioni. Di sicuro i tifosi non dimenticano proprio la sera del 30 maggio quando il presidente Marco Lanna - megafono alla mano - annunciò un accordo in divenire per la salvezza della società e l'iscrizione al campionato di serie B. Quella sera i tifosi lasciarono corte Lambruschini tra i caroselli e botti: la Sampdoria era appena retrocessa in serie B ma il suo pubblico era felice di vederla ripartire comunque tra i cadetti.

Ecco, il passaggio tecnico della composizione negoziata della crisi - la prima volta per una società calcistica in Italia - è stata probabilmente l'arma più importante per la salvezza societaria della Sampdoria. Un passaggio che ha permesso ai nuovi azionisti di ereditare un club con un numero minore di debiti (in sostanza scesi da 150 a circa 60 milioni dopo l'omologa del tribunale sulla ristrutturazione emessa in autunno), più facilmente gestibile e anche più appetibile per futuri potenziali investitori. Un merito che va ascritto all'ultimo cda in qualche modo riferibile alla proprietà Ferrero (che però dal dicembre 2021 non era più presidente), ovvero Marco Lanna, Gianni Panconi, Antonio Romei e Alberto Bosco. Quattro persone che rimarranno nella storia come il board che "salvò la Sampdoria dal fallimento nel 2023".

Giusto ricordarlo prima di ripartire, prima di guardare al futuro. Perchè con la gestione Ferrero ormai si era arrivati al punto di non ritorno. A dirla tutta il Viperetta almeno sino al 2019 - e dunque per cinque anni buoni di gestione - al netto di molte uscite sgradevoli e di uno stile certo non consono ai suoi predecessori, dal punto di vista dei conti e del campo si era mosso anche discretamente. Poi però il giochino delle plus valenze (Skriniar, Torreira, Zapata, Bruno Fernandes, Praet, Andersen...) è finito e la Sampdoria, al netto delle vicende personali e giudiziarie dello stesso Ferrero, aveva l'obbligo di trovare una via di uscita.

Nel contesto di un 2023 costantemente vissuto in salita, le difficoltà della Sampdoria a dirla tutta non sono svanite neppure con l'arrivo di Manfredi e Radrizzani (con quest'ultimo che da qualche mese ha fatto un passo indietro), viste le situazioni pesanti lasciate in eredità dalla precedente gestione e vista la necessità di ripartire con una squadra rinnovata e con un nuovo allenatore di grande nome come Andrea Pirlo, desideroso di una riscossa a livello personale. Dopo lo scorso campionato a dir poco disastroso (al netto degli alibi societari e degli stipendi pagati in ritardo, la squadra di Stankovic aveva deluso tantissimo) la stagione è ripartita con una squadra costruita soprattutto sui giovani e su qualche giocatore che - per un motivo o per l'altro - non aveva trovato collocazione altrove.

Tutti gli elementi che avevano un po' di mercato (Gabbiadini, Audero, Falcone, Augello...) hanno fatto le valigie soprattutto per diminuire il monte ingaggi. Mentre a un altro giocatore storico di questa Samp - l'ormai ex capitano Fabio Quagliarella - non è stata concessa la possibilità di restare, tant'è che il bomber di Castellamare di Stabia ha preferito lasciare il calcio: forse questa l'unica vera decisione discutibile - ma comunque legittima - da parte della nuova proprietà.

Una Samp giovane ma battagliera quella di Pirlo. Certo l'inizio del campionato di B è stato da choc, coi blucerchiati subito in piena zona retrocessione. Poi però la squadra ha iniziato a girare. Il talento di Sebastiano Esposito, le scoperte Yepes e Giordano, il portierino figlio d'arte Filip Stankovic capace di superare le prime difficoltà e ancora i due difensori centrali di 20 anni Ghilardi e Facundo Gonzalez, aspettando i rientri per infortunio di Pedrola, Borini e Vieira: questa Samp ha dimostrato in questo girone d'andata di essere comunque una squadra e di aver superato già una prima fase di enorme difficoltà. La classifica di questo Capodanno resta media, per non dire mediocre: decimo posto a -5 dalla zona play off, ma la squadra ha avuto comunque il merito di rimettersi in corsa dopo tanti passaggi a vuoto.

Un 2023 di passione, estremamente difficile, sempre in salita. Un 2023 in cui però non sono mai mancati i tifosi della Sampdoria accanto alla loro squadra. Del resto è proprio nei momenti difficili che si misura l'amore: il pubblico doriano ha sostenuto sino all'ultimo una Samp retrocessa sul campo senza appello, poi ha sostenuto la Samp società in tutti i modi - con cortei e sit in a corte Lambruschini - quindi è tornato al fianco della Samp squadra in questa stagione di B con oltre 18 mila abbonamenti, record per la serie B. La Sampdoria - anzi l'Unione Calcio Sampdoria, fondata a Genova nel 1946 - è la Sampdoria soprattutto per i suoi tifosi, per la sua storia, per i suoi colori. Un qualcosa che di sicuro non sarebbe stato cancellato neppure da un fallimento, che per fortuna non è arrivato.

Il 2023 blucerchiato poi è stato anche un 2023 di dolore. Lo scorso 6 gennaio la scomparsa di Gianluca Vialli, uno dei grandi protagonisti dello scudetto '91, è stata una ferita per tutto il mondo calcistico italiano e internazionale e naturalmente lo è stato per Genova che ha pianto uno dei suoi più grandi protagonisti. L'ultima fatica di Vialli, già provatissimo dalla malattia, è stata quella di chiudere il film "La Bella Stagione" coi suoi ex compagni dell'epoca e presentarlo a Torino e Genova. Quel 27 novembre 2022, prima con la proiezione del film al Porto Antico e poi col brindisi da Carmine per il compleanno di Roberto Mancini, è stato l'ultimo giorno in cui Vialli ha visto Genova e i suoi ex compagni: l'ultima grande fatica, l'ultimo grande omaggio di un uomo che resta un esempio enorme non solo da grande ex calciatore ma anche nel modo in cui ha saputo affrontare la malattia.

E poi sempre in questo 2023 se n'è andato - era il 24 luglio - all'improvviso anche un certo Trevor Francis, il primo grande acquisto della Samp d'oro di Paolo Mantovani negli anni '80. Altra ferita nel cuore dei blucerchiati, ripensando ai tempi belli che sembrano ormai sempre più lontani. Tutto questo senza dimenticare la scomparsa di pochi mesi prima - era il 16 dicembre 2022 - di Sinisa Mihajlovic, altro eccellente rappresentante - da giocatore prima e da allenatore poi - della maglia blucerchiata: difficile dimenticare il suo carisma e i suoi calci di punizione.

Un 2023 costantemente in salita che però adesso è finito - e viene quasi da dire "finalmente" - per la Sampdoria. Il futuro è alle porte, il 2024 non si annuncia come un anno facile perché la squadra è in serie B e dovrà lottare parecchio anche solo per giocare i play off mentre la società - con Manfredi in plancia di comando - oggi dà sicuramente dei punti di riferimento in più ma ha indubbiamente molti margini di miglioramento, come la stessa squadra. E però è già una vittoria arrivare a questo brindisi ancora vivi. E allora, buon anno Sampdoria. Anzi, buon anno Unione Calcio Sampdoria.

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