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Passa dallo scambio di dati e dalla formazione il nuovo passo per proteggere dagli attacchi informatici i porti di Genova, Savona e Vado ligure. L'Autorità di sistema del Mar ligure Occidentale ha firmato questa mattina un protocollo di intesa per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici sul proprio sistema informativo con la Polizia di Stato. I porti sono fra le infrastrutture critiche sempre più sotto attacco, e quello di Genova, primo scalo italiano, non fa eccezione.

"Metteremo a disposizione il nostro know-how, avremo uno scambio di informazioni e procedure per l'intervento per mitigare eventuali attacchi cyber e soprattutto faremo una formazione congiunta del personale" sottolinea Alessandro Carmeli, dirigente del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia postale per la Liguria. Nel 2022 il 78% delle aziende europee è stata vittima di attacchi informatici, anche solo tentati e sempre nel 2022 sono stati gestiti oltre 13 mila attacchi informatici significativi nei confronti di servizi informatici e infrastrutture critiche di interesse nazionale e regionale con un aumento del 138%. Fra gli altri proprio il porto di Genova, ricorda Carmeli, ha subito attacchi, l'ultimo lo scorso agosto.

"Siamo abituati a parlare di infrastrutture materiali ma come Autorità abbiamo messo investimenti anche nelle infrastrutture immateriali" dice Paolo Piacenza, commissario straordinario dell'Adsp del Mar ligure occidentale. C'è la difesa informatica ma anche il fattore umano è importante.

"Nella mia organizzazione facciamo attacchi di phishing per vedere quanti colleghi ci cascano e siamo passati dal 20-30% di alcuni anni fa a numeri molto bassi, ma tendenzialmente ne basta uno per fare dei danni" ricorda Enrico Castanini, commissario per l'innovazione della Regione Liguria e amministratore unico di Liguria Digitale, che insieme, fra gli altri, con Paola Girdinio, presidente di Start 4.0 ha presenziato alla firma del protocollo. "Non c'è ancora abbastanza sensibilità nel sistema Paese sugli attacchi cyber - aggiunge Girdinio -: ricordiamoci che l'Italia è il quinto Paese al mondo per attacchi e il quarto in Europa".