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A Belgrado battuti i padroni di casa del Novi Beograd per 14-11. Un 2023 straordinario che si chiude con il 'triplete' e con la riscrittura della storia: nessuno prima delle calottine bianco-celesti era riuscito a vincere tre Champions League consecutive
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RECCO - Dopo il campionato e la Coppa Italia ecco la perla più preziosa: la Champions League. E' la terza consecutiva per la Pro Recco che si conferma la squadra regina d'Europa della pallanuoto. Per i ragazzi in calotta bianco-celeste è l'undicesimo trionfo europeo della storia. Una partita epica, di quelle che entrano di diritto nella storia. A Belgrado i ragazzi di mister Sukno battono 14-11 i padroni di casa del Novi Beograd.

Un 2023 straordinario che si chiude con il 'triplete' e con la riscrittura della storia: nessuno prima delle calottine bianco-celesti era riuscito a vincere tre Champions League consecutive. La stessa Pro Recco, i serbi del Partizan, i tedeschi del Spandau, i croati del Mlodost e del Jadran Spalato si erano fermati a due successi di fila. La prima vittoria europea della Pro Recco era arrivata nel 1965, poi i successi nel 1984, 2003, 2007, 2008, 2010, 2012, 2015, 2021 e 2022. Ora il tris. 

Pro Recco sempre avanti nonostante l’espulsione per brutalità di Echenique dopo due minuti del secondo tempo: uno schiaffo che aumenta l’intensità dei campioni d’Europa, dominanti per tutta la gara, con il +5 di Hallock a inizio quarto tempo che ammutolisce gli spalti. È il secondo triplete di mister Sukno, artefice di questo capolavoro, di tattica e gestione. Quattro reti per Zalanki e Di Fulvio, tre per Ivovic, trascinatore in acqua e fuori. 

 

“Questa vittoria è storica ed è frutto dell’ambiente che si è creato negli ultimi anni – le parole di Ivovic – siamo una famiglia e si è visto questa sera nel momento di difficoltà dopo l’espulsione di Echenique: quattro minuti con l’uomo in meno ci hanno fortificato, sono stati i migliori della gara dove abbiamo deciso la finale. Sembra paradossale ma è così, psicologicamente li abbiamo distrutti in quel momento. È stata una delle finali più dure, contro una squadra forte che è arrivata due anni di seguito fino a qui: mi dispiace non aver affrontato Mandic, non entro nel merito della sua situazione, ma un giocatore così non merita di guardare la partita dalla tribuna”.
 
“L’espulsione ci ha fortificato, sono orgoglioso del gruppo, abbiamo scritto una pagina di storia della pallanuoto vincendo tre Champions consecutive – aggiunge Francesco Di Fulvio -. Sukno è un allenatore incredibile, è stata una serata emozionante: da settembre pensiamo a questa serata, ci alleniamo per vivere momenti così. Dedico la coppa a mio fratello Carlo e a mio papà che hanno avuto una stagione difficile con il Pescara, sono retrocessi e spero di avergli regalato un po’ di gioia”. 

"Per la nostra regione è un orgoglio aver portato non solo in giro per l’Italia ma anche per l’Europa il marchio “LaMiaLiguria”, promuovendo il nostro territorio, sempre più pronto ad accogliere i turisti in arrivo dall’estero" ha commentato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti dopo la vittoria in Champions League della Pro Recco. "Che spettacolo questa Pro Recco - ha aggiunto l’assessore allo Sport Simona Ferro -. Ancora una volta la gloriosa società ligure ha saputo imporsi sul tetto d’Europa vincendo la terza Champions League in tre anni e coronando una stagione da sogno in cui ha già messo in bacheca Campionato e Coppa Italia. Da assessore regionale allo Sport rivolgo i miei più sinceri complimenti a tutta la squadra, dalla dirigenza ai giocatori passando per lo staff".

 

LA PARTITA - La partenza dei biancocelesti nel catino del centro sportivo 11 Aprile è veemente: un minuto e mezzo basta a Di Fulvio per bruciare Joao Pedro al primo uomo in più, Velotto raddoppia da posizione 3 a metà quarto. I serbi accorciano subito giocando velocemente un uomo in più che Strahinja Rasovic capializza, ma la Pro Recco è in palla, Del Lungo mura due volte Vlachopoulos e i biancocelesti allungano ancora prima della sirena: Ivovic pescato da Cannella, Zalanki su rigore conquistato da Hallock, per l’1-4 dopo otto minuti.
 
Si riparte e Granados con Presciutti nel pozzetto non sbaglia dalla sua mattonella, bucando Del Lungo sul palo corto, Zalanki però non è da meno con il suo mancino caldissimo: il suo tiro che rimbalza sull’acqua e si infila sotto l’incrocio è uno spettacolo (2-5). Le cose per mister Sukno però si mettono male dopo appena due minuti del secondo tempo: Echenique viene espulso per brutalità dopo revisione al Var, rigore per il Novi Beograd che Strahinja Rasovic non sbaglia e quattro minuti di inferiorità per i biancocelesti. I campioni d’Europa non perdono la testa e bucano due volte Joao Pedro con Younger in 5 contro 4 e Ivovic dalla distanza, per il 3-7 che costringe Gocic a spendere il primo time out. I serbi approfittano dell’uomo in più prima ancora con Rasovic, poi con Granados sul rientro dal pozzetto di Fondelli scaduti i 4 minuti di inferiorità (5-7). Negli ultimi 80 secondi di gioco la Pro Recco si riporta sul +4: Di Fulvio in superiorità e l’avanzata di Ivovic da posizione 2 mandano i biancocelesti sul 5-9 al cambio campo.
 
L’alzo e tiro di Granados inaugura il terzo tempo, Velotto finisce la sua partita dopo 100 secondi e Pijetlovic si alza sul palo per il 7-9. Nella notte di Belgrado brilla la stella di Di Fulvio che buca Joao Pedro da posizione 4 e con una palomba a giro, per il suo poker personale (7-11). Granados è una furia, trasforma il terzo rigore per i serbi e poi capitalizza un uomo in più dopo l’alzo e tiro vincente di Zalanki (9-12). Il mancino ungherese è fenomenale e a 44 secondi dalla sirena fulmina il portiere avversario per il 9-13. Vantaggio che assume proporzioni pesantissime per i serbi all’alba del quarto tempo, Hallock scrive il suo nome sul tabellino, Vlachopoulos prova a ridare speranza ai suoi, ma Del Lungo e la difesa sono in super serata, non pagano la stanchezza e il gol di Jaksic nell’ultimo minuto di gioco non fa più male: a Belgrado si sente solo la gioia della Pro Recco, di nuovo sul tetto d'Europa.
 
IL TABELLINO: 
Novi Beograd: R. Filipovic, S. Rasovic 3 (1 rig.), V. Martinovic, Granados 5 (1 rig.), Vucinic, D. Pijetlovic 1, Drasovic, Jaksic 1, Perkovic, Vlachopoulos 1, Skoumpakis, V. Rasovic, Joao Pedro. All. Gocic
 
Pro Recco: Del Lungo, Di Fulvio 4 Zalanki 4 (1 rig.), Cannella, Younger 1, Fondelli, N. Presciutti, Echenique, Ivovic 3, Velotto 1, Loncar, Hallock 1, Negri. All. Sukno
 
Arbitri: Margeta (Slovenia) e Zwart (Olanda)
 
 
Superiorità numeriche: Novi Beograd 7/20, Pro Recco 6/10: Rigori: Novi B 2/2, Pro Recco 1/1
 
Espulso per brutalità Echenique (PR) a 5.52 del secondo tempo, uscito per limite di falli Velotto (PR) a 6.31del terzo tempo, Loncar (PR) a 3.59 e Fondelli (PR) a 2.05 del quarto tempo.
 
(Foto S.Sandic)

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