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Il mancato "rosso" ad Abraham e quello inflitto a Murillo pesano sul risultato
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La Sampdoria perde a Roma dopo una partita giocata alla pari con i giallorossi, subendo lo svantaggio subito dopo l'espulsione per doppio giallo di Murillo in avvio di ripresa. Non altrettanto occhiuto era stato Irrati in apertura di gara, per un pestone di Abraham a Murillo che induceva il VAR a un controllo supplementare, potendoci stare il "rosso" diretto. Anche da questi due episodi nasce un risultato prevedibile, ma troppo punitivo per il Doria, che se l'è giocata e ha creato le sue occasioni. La Sampdoria lotta ma non basta, chiude coraggiosamente in attacco mettendo paura all'Olimpico, ma alla lunga la qualità romanista paga e frutta il raddoppio dal dischetto firmato Dybala e il tris di El Shaarawy. A turno concluso la zona salvezza si allontana di un altro punto, ora sono dieci. Ultimissima chiamata il pomeriggio del Sabato Santo con la Cremonese a Marassi.

A vincere sono stati comunque gli oltre milleduecento tifosi, assiepati nel settore ospiti della curva Nord. Poco prima della partita, sul centro di Roma si è abbattuta una violenta grandinata, sfumata in pioggia al fischio d'inizio. Come già per la partita con la Lazio, in tribuna c'è il neoproprietario Ferrero, immediatamente "salutato" dai trasfertisti doriani con cori di dileggio. Ma questa è un'altra storia.

La Sampdoria parte senza complessi, di fronte a una Roma più forte, ci sono un paio di chiamate del VAR senza esito, prima per un sospetto rigore a favore della Roma, poi per una possibile espulsione di Abraham. Se nel primo caso alla fine il fallo di mano non era dell'argentino ma di Llorente, nel secondo il mancato "rosso" diretto al romanista per una bruttissima entrata su Rincon nega la superiorità numerica per quasi tutta la gara ai blucerchiati.
La prima vera occasione è del Doria, con una punizione di Gabbiadini neutralizzata da Rui Patricio. Ma il miglior blucerchiato del primo tempo è Nicola Ravaglia, alla prima da titolare dopo aver collezionato 4' in  tre stagioni al Doria. Prima neutralizza un colpo di testa di Llorente, poi si oppone con qualche affanno a una doppia conclusione di Zalewski e Pellegrini. Tra le due prodezze, viene graziato dal palo su tiro di Wijnaldum.

In avvio di ripresa, subito l'espulsione per doppio giallo di Murillo, che scompensa il quadro tattico. Entra Murru al posto di Cuisance e la difesa doriana si fa cogliere impreparata sul cross di Matic, su cui Wijnaldum non sbaglia. In un niente, doppio svantaggio: nel risultato e nelle forze. Nella Roma, Abraham lascia il posto a Belotti. Stankovic protesta, la curva romanista lo insulta pesantemente, Mourinho zittisce i tifosi. Più tardi il tecnico doriano prova a inserire Lammers e Paoletti, al posto di Gabbiadini e Rincon. Ma l'inferiorità numerica alla lunga pesa e quasi allo scadere arriva il fallo di Ravaglia su Wijnaldum, per il rigore di Dybala che chiude i giochi.