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L'imprenditore nel mondo dei motori fa chiarezza a Primocanale sul suo presunto coinvolgimento nel club di Corte Lambruschini
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"Non voglio passare per il possibile salvatore della Sampdoria, perché non lo sono. Posso solo portare sponsor alla società e alla squadra, ma in presenza di un contratto firmato che al momento non c'è". Max Rendina, 48 anni, sposato, con quattro figli, laureato in scienze bancarie e assicurative, organizzatore del Rally Roma Capitale, secondo l'emittente Sportitalia sarebbe il nuovo alleato di Massimo Ferrero, alla ricerca di finanza esterna in vista dell'assemblea degli azionisti del 20 febbraio che prevede all'ordine del giorno la ricapitalizzazione del club di Corte Lambruschini sino a 50 milioni di euro.

"Ferrero mi è stato presentato - prosegue Rendina a Primocanale - da un'agenzia pubblicitaria, chiedendomi se potevo dargli una mano. Poiché nel mondo dei motori ho partnership importanti, gli ho spiegato che avrei potuto coinvolgere alcuni sponsor in presenza di due condizioni: 1) un contratto firmato che preveda royalties per la mia azienda Motorsport Italia spa; 2) un ruolo di brand manager in Sampdoria per il sottoscritto della durata di almeno due anni. Allo stato attuale nessuna di queste condizioni si è concretizzata, quindi il messaggio che è uscito non è aderente alla realtà".

Rendina aggiunge: "Sono una persona seria, ho una mia credibilità nel mondo dei rally e non voglio "spacciarmi" per il salvatore di un club così prestigioso ed amato da tanti tifosi. Inoltre, ho letto che la Samp ha bisogno di una ricapitalizzazione sino a 50 milioni di euro. Non sono queste le cifre delle sponsorizzazioni che potrei garantire io. Le faccio un esempio: il Rally Roma Capitale ha un budget di 1 milione e 700 mila euro. Un eventuale sponsor superiore a questa cifra non potrebbe entrare, ecco allora che potrei dirottarlo sulla Sampdoria. Ma non si tratta certo di 50 milioni di euro".

Questa la posizione ufficiale di Max Rendina, dunque. E' difficile, peraltro, che l'attuale Cda della Sampdoria possa formalizzare accordi di questo tipo con lui o con altri soggetti, vista la situazione finanziaria della società e considerando che in pubblicità o ci sono dei minimi garantiti di introiti oppure un fatto sono le ipotesi di sponsorizzazioni, altra cosa è definirli e chissà a quali valori ma sempre nell’ordine massimo di qualche milione di euro. E Ferrero, in quanto azionista di riferimento attraverso la sua famiglia, non può comunque sottoscrivere impegni in proprio, essendo fuori dal Consiglio di amministrazione.

La data del 20 gennaio (assemblea degli azionisti in terza convocazione, dopo che le prime due sono risultate nulla per l'assenza della famiglia Ferrero o di loro delegati) si avvicina e all'orizzonte non si intravvedono soluzioni concrete per salvare la Sampdoria.