A quarantotto ore dal big match contro il Frosinone di domenica sera alle 20.45 il Genoa è ancora un rebus. Finalmente dopo le tre partite nell'arco di pochi giorni quando ha preso in mano la squadra sostituendo Blessin, Alberto Gilardino ha avuto una intera settimana per incominciare a impostare la sua idea di gioco. Certo non è molto ma qualcosa dovrebbe cominciare a vedersi, a partire – forse – da una nuova disposizione in campo. L'idea del 4-3-1-2 lo stuzzica parecchio. Ormai consolidato il centrocampo a 3, affidato probabilmente a Strootman, Frendrup e al recuperato Badelj, i dubbi sono tutti in attacco: se continuare con Gudmusson e Aramu a supportare Coda o affidarsi invece alle due punte con Puscas accanto al capocannonniere degli ultimi due campionati di serie B e l'ex-Venezia nel ruolo di trequartista.
Una soluzione che ha provato a partita in corso sia con il Sud Tirol dove si è dimostrata vincente che con l'Ascoli dove ha funzionato meno. Ma è chiaro – da bomber di razza quale è stato – che Gilardino ha perfettamente compreso come Coda abbia bisogno di un partner che gli giochi accanto anche per non facilitare le retroguardie avversarie regalando loro un solo punto di riferimento. Fuori da campo c'è poi la ritrovata unione di tutte le altre componenti, dalla società che attraverso l'assistant general manager Klos ha dato segnali di una ritrovata coesione tra le due fazioni che si erano confrontate sul destino di Blessin e l'Associazione club genoani che ha lanciato un appello alla tifoseria a riempire il Ferraris. Intanto c'è da segnale il primo acquisto del mercato di gennaio: si tratta del difensore uruguaiano classe 2004 Alan Matturro del defensor sporting di Montevideo pagato 3 milioni e mezzo di euro più alcuni bonus legati al suo utilizzo e ad una eventuale rivendita.
IL COMMENTO
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