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Il Ministro Abodi: "Al lavoro per evitare sanzioni sportive ai club morosi con il fisco"
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A poche ore dall’assemblea degli azionisti della Sampdoria, in programma mercoledì alle ore 12 presso la sede milanese di Banca Lazard a Milano, dove era annunciata anche la presenza di una delegazione di tifosi blucerchiati per manifestare all’esterno dell’austero palazzo situato al civico numero 2 di via dell’Orso, la stessa società ha diffuso il seguente comunicato ufficiale:

In relazione all’assemblea degli azionisti di U.C. Sampdoria S.p.a., fissata per il 14 dicembre p.v. in prima convocazione e per il 19 dicembre in seconda convocazione, l’azionista di maggioranza Sport Spettacolo Holding S.r.l. comunica la sua indisponibilità a presenziare alla prima convocazione dell’assemblea che pertanto si terrà in seconda convocazione il 19 dicembre.

Le ragioni del rinvio sono legate a diversi elementi, non ultimo il fatto che, come dichiarato al Corriere della Sera dal Ministro dello Sport Andrea Abodi, “si sta valutando con il ministero dell’Economia di consentire ai club che chiederanno la dilazione di debiti fiscali accumulati negli anni di crisi di pagare entro il 16 febbraio la prima quota del rateizzato oltre alla scadenza ordinaria. Basta una circolare interna. Questo potrebbe evitare di incorrere in sanzioni sportive”.

Una situazione che non cambierebbe il fabbisogno finanziario della Sampdoria nel breve periodo, ma le eviterebbe comunque il rischio di subire penalizzazioni in classifica.

Ossigeno puro per l’attuale Cda della società ma anche per le malcelate aspirazioni di ritorno alla guida del club da parte dell’azionista di maggioranza, ovvero Massimo Ferrero, detentore attraverso la figlia Vanessa ed il nipote Giorgio del 96% delle quote della Sampdoria. Il restante 4%, malgrado i favoleggiamenti sulla persistente presenza della famiglia Garrone, appartiene in realtà ad un vecchio creditore che ha ottenuto la percentuale a garanzia del debito maturato nei suoi confronti.

Ferrero continua a coltivare l’ambizione di tornare in sella alla Sampdoria per salvarla dalla retrocessione attraverso un rivoluzionario mercato di gennaio, fatto in sinergia con i procuratori per realizzare plusvalenze tali da assestare il bilancio e ottenere giocatori in prestito per rinforzare la squadra evitando così lo spettro della retrocessione e recuperando nel contempo una posizione sociale persa con l’arresto e la lontananza dalle luci dei riflettori.

Una seconda motivazione farebbe risalire invece lo slittamento al fatto che Merlyn Partners di Alessandro Barnaba avrebbe bisogno ancora di qualche giorno per completare la due diligence e presentare un’offerta di acquisto della Sampdoria, che sarebbe comunque sottoposta in assemblea al vaglio e all’approvazione della famiglia Ferrero.

La quale, semmai, propenderebbe sempre per una soluzione “ponte”, con le azioni della Samp date a garanzia in cambio di liquidità che, se non restituita entro un certo lasso di tempo, farebbe scattare l’ingresso automatico dei nuovi azionisti.

Una tela del ragno sempre più estesa e complicata.