Sport

1 minuto e 12 secondi di lettura

Il fondo angloamericano che ha già avviato la valutazione dei conti, in inglese "due diligence", non è il solo ad aver chiesto accesso ai dati riservati, in inglese "data room", della Sampdoria.

Nell'avvicinarsi delle scadenze inelubili, in particolare quelle fiscali e tributarie datate 16 dicembre, da una parte il consiglio di amministrazione ha chiamato alla resa dei conti gli azionisti, ovvero la famiglia Ferrero, sollecitandone la ricapitalizzazione della società con iniezione di denaro fresco, quantificato in 30 milioni, necessari per gli adempimenti d'obbligo funzionali alla continuità aziendale. Dall'altra si registra una serie di manifestazioni di interesse, sempre relative all'accesso in "data room", segno di una ritrovata vivacità in relazione al mandato affidato a Lazard, la banca d'affari incaricata in estate dal custode fiduciario Gianluca Vidal di cercare compratori per la società.

A Corte Lambruschini si segue con fiducia l'evoluzione della situazione, anche perché chiunque voglia acquistare il club deve seguire una procedura corretta, cui in estate il consorzio temporaneo Redstone-Cerberus si era attenuto, al contrario della parallela iniziativa mediorientale, i cui numerosi e loquaci emissari italiani ed europei si sono mossi e si stanno muovendo in modo del tutto irrituale, da una contraddizione logica all'altra, differendo sempre il momento della concreta e fattiva presentazione delle necessarie garanzie finanzarie. La dirigenza doriana si aspetta, tramite Vidal che a sua volta è in stretto e costante contatto con Lazard, novità in tempo utile per assicurare la continuità aziendale che è il presupposto necessario dei risultati sul campo.