LA SPEZIA - Intervistato nel post Spezia - Udinese - conclusasi 1-1 al Picco - il Mister delle Aquile Luca Gotti ha analizzato la prestazione della squadra, sottolineando come anche in questa occasione si sia raccolto meno di quanto seminato.
Ecco le sue parole.
Sulla prestazione convincente dei suoi, ma un solo un punto ottenuto e sull'ottima partita di Ampadu anche a centrocampo:
"In relazione alle singole partite valuteremo se riproporlo. Oggi ha fatto molto bene sia in difesa che nella ripresa a centrocampo. Ho preso questa decisione perché Bourabia era stanco dopo la trasferta di San Siro ed inoltre ammonito, poi ho fatto lo stesso ragionamento su Kiwior. Ci sono state tante situazioni al limite, come quella di Arslan. Non volevo essere beffato".
Sull'arrivo della sosta e se questo porta rammarico:
"Abbiamo un'identità di gioco sempre più consolidata. Le occasioni le fallisci perché le hai. Vorrei sottolineare che non è semplicissimo, dopo tre ko di fila, cercare di giocare così con l'Udinese. Nella stessa azione hai tre occasioni e in contropiede prendi gol. Mentalmente ti uccide, ma i ragazzi mi dimostrano uno spirito importante".
Sul possibile rigore per fallo su Bastoni:
"Ogni partita presenta diverse situazioni. Come fai a dire all'arbitro che è rigore? Così come fa lui a dire che non lo è. La valutazione è sua, dell'arbitro, ma quella cosa oggettiva è il doppio giallo per Arslan. E fare 60 minuti in 11 contro 10 cambia tutto e lì sì che ti scoccia".
Sulle tante occasioni create in relazione ai pochi gol segnati:
"Nzola dovrebbe imparare a fare i gol facili. Ha fatto gol che si è inventato lui, ma deve imparare a fare anche quelli facili. Verde non si aspettava di partire dall'inizio, gli manca ancora continuità, ma già la sua presenza, il fatto che tiri lui da fermo, cambia la nostra pericolosità. Abbiamo pochi gol addosso come squadra, ma almeno adesso stiamo mettendoci nella condizione di farne di più".
Su Caldara, il quale ha mostrato continuità dopo la buona gara di San Siro:
"Merita una sottolineatura. È un ragazzo che si è presentato in condizioni fisiche difficili, ha giocato in condizioni difficili. È uscito dall'undici e ha continuato a lavorare con abnegazione, spirito, come se fosse il capitano. Si trova a suo agio da centrale dei tre".
IL COMMENTO
Quello spot di Autostrade che stride così tanto
La tragedia di Calenzano e la paura di Multedo