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La Sampdoria crolla, o meglio si sbriciola in mezz'ora davanti alla Lazio, finendo travolta sia dai biancocelesti che dai fischi dei cinquemila presenti. I blucerchiati, con una inspiegabile maglia blu notte che ricordava quella da trasferta del Pescara anni Settanta di Piloni e compagnia, sbagliano completamente approccio alla partita e vanno sotto al primo affondo laziale, a firma di Milinkovic-Savic. Difesa non irreprensibile neppure in occasione dei due gol di Immobile che di fatto chiudono il confronto con quasi un'ora di anticipo. Adesso c'è il derby, che arriva nelle peggiori condizioni ambientali possibili anche per la ridda di voci tornate a riaccendersi sugli orizzonti societari; a meno di un altro colpo di scena, verisimilmente non dovrebbe esserci cambio di guida tecnica prima della stracittadina che dista soli cinque giorni, per quanto tra le possibili alternative sia spuntato il nome di Stankovic, tecnico della Stella Rossa Belgrado, già contattato senza esito a Milano lo scorso 10 maggio - come aveva rivelato Primocanale - quale possibile alternativa a Ranieri.

Malgrado i buoni propositi, pochi minuti e la Lazio passa: Immobile difende palla ai limiti del regolamento su Bereszynski e serve Zaccagni, che rilancia per Milinkovic-Savic a destra, liberissimo di colpire a rete. Gol e partita subito in salita. Poco più tardi viene ammonito Candreva (nella foto), grande ex incapace di consumare la vendetta sulla sua ex squadra. La Lazio raddoppia al 16' con Immobile, che sfrutta una indecisione di Thorsby su Zaccagni e beffa Augello e Chabot insinuandosi in mezzo a loro con un gancio di astuzia.

La botta chiaramente tramortisce il Doria, che sembra incapace di reagire e al 36' arriva anche il terzo gol, ancora con Immobile ispirato da Milinkovic e capace di beffare Chabot e Audero con una mossa di astuzia. Si va al riposo col Doria sotto di tre gol. Fischi sia alla squadra che alla dirigenza in tribuna.

Al rientro in campo, D'Aversa inserisce Dragusin, Silva e Caputo al posto di Ferrari, Verre e Quagliarella. Al 52' Thorsby ispirato da Silva potrebbe accorciare le distanze, ma Strakosha si oppone respingendo il pallone. Quindi ci provano Candreva e Silva, ma il gol che potrebbe riaprire i giochi non arriva. A dare una mano al Doria prova... Milinkovic-Savic, che si fa irragionevolmente espellere per doppio giallo dopo un duro battibecco con l'arbitro Fabbri. Ma il divario è troppo ampio per essere colmato in così poco tempo, da una Sampdoria certo non all'altezza delle migliori prestazioni. La rete di Gabbiadini arriva a 2' dalla fine, troppo tardi. Ci prova Ekdal a porre le basi di un miracolo ma il suo tiro finisce fuori. E la classifica resta preoccupante.

 

SAMPDORIA-LAZIO 1-3
reti: 7' Milinkovic-Savic, 16' e 36' Immobile, 88' Gabbiadini.
SAMPDORIA (4-4-2): Audero; Bereszynski (58' Yoshida), Ferrari (46' Dragusin), Chabot, Augello; Candreva (85' Ciervo), Thorsby, Ekdal, Verre (46' Silva); Quagliarella (46' Caputo), Gabbiadini.
LAZIO (4-3-3): Strakosha; Hysaj, Luiz Felipe, Acerbi, Marusic; Milinkovic-Savic, Cataldi (64' Lucas Leiva), Basic; Pedro (64' Felipe Anderson), Immobile (46' Muriqi), Zaccagni (78' Lazzari). All. Sarri.
ARBITRO: Fabbri di Ravenna.
NOTE: espulso Milinkovic-Savic al 67' per doppia ammonizione. Ammoniti Candreva, Bereszynski, Quagliarella, Silva.