
Caro Sindaco, sono rimasto alquanto sbigottito nell’ascoltare l’infelice attacco personale che, lo scorso 15 dicembre, hai rivolto a me e alla mia azienda dallo scranno del Consiglio comunale, affermando in modo del tutto inopportuno: “Voglio concludere con un augurio che faccio a me stessa, che sarebbe una cosa che mi farebbe moltissimo piacere: che durante la mia amministrazione nessun editore fosse coinvolto in procedimenti per finanziamento illecito ai partiti”.
Ma come, cara Sindaco, proprio Tu che hai vissuto, da molto vicino, l’esperienza sia personale che di persona a te cara di essere sottoposti a indagini e dovresti essere ben cosciente del fatto che ciò non significhi essere colpevoli, provi a dileggiarmi pubblicamente nell’aula di Palazzo Tursi durante una seduta del Consiglio Comunale? Mi lascia stupito vedere che, sedersi sullo scranno più alto, possa far dimenticare l’incubo di affrontare la complessità di certe procedure e il peso specifico della gogna mediatica su di una persona e sulla sua carriera. Cara Sindaco, dovresti ricordare che un avviso di garanzia non è una sentenza.
Come sai, cara Sindaco, la mia posizione non mi ha visto condannato e non mi sono stati neppure contestati fatti che lambiscono la sfera della morale o la dignità della persona, sebbene qualche tuo lacchè’ provi di nuovo a gettare fango citando fatti che non mi riguardano.
Bisogna pensare, cara Silvia, prima di parlare, e anche stare attenti a quanto dici ancor più se lo si fa come Sindaco e a nome della Città, in un luogo e nelle funzioni istituzionali.
E ancora: hai lanciato un’ombra inquietante sul lavoro della nostra azienda e di chi ci lavora insinuando dubbi sulla natura “istituzionale o elettorale” della comunicazione della passata Giunta. Cosa intendi, Sindaco? Stai forse ipotizzando un reato? Eppure, durante la campagna elettorale, il “trattamento di Primocanale” Ti era molto gradito. Non ricordo lamentele etiche quando partecipavi, mia benvenuta, a cene in Terrazza o a casa mia.
E non ricordo imbarazzi morali quando sei venuta a festeggiare la Tua vittoria proprio da noi, sopra i tetti di tutta Genova, come si vede nella fotografia sopra pubblicata con tuo marito Fausto, persona piacevole e gentile oltre che un grande professionista.
Le Tue dichiarazioni sono lesive della mia immagine e di quella della mia azienda, soprattutto perché pronunciate nell’esercizio delle Tue funzioni e in una sede tutt’altro che neutra.
Valuteremo come tutelarci nelle sedi opportune, ma prima ancora, da cittadino chiedo trasparenza, senza fare alcun attacco di tipo personale. Non avendo ricevuto risposta chiedo nuovamente di conoscere i criteri con cui gestisci i soldi pubblici destinati a comunicazione e pubblicità. Quanto spendi per promuovere la Tua immagine sui social locali e nazionali. Con che logica ripartisci i budget pubblicitari e di comunicazione sui vari media?
Perché non rispondi alle domande poste dalla redazione di Primocanale considerando proprio che hai detto che “è compito dei giornalisti fare domande anche scomode è compito mio rispondere?”
Possiamo essere anche molto d'accordo su alcune cose (come la tassa su crociere e traghetti o l’abolizione del tunnel e la destinazione di 1 miliardi di Aspi ad altre opere) e scontrarci civilmente su altre (come lo Stadio, lo Skymetro, o gli 1,3 milioni per un Capodanno senza diritti TV), ma il rispetto non deve mai mancare!
Sei il nostro Sindaco e anche il mio: le critiche possono far riflettere e anche essere prese costruttivamente per migliorare la propria performance e Tu che sei un ex atleta, dovresti comprenderlo meglio di tutti. Pensaci, cara Silvia, anche considerando le Tue ambizioni nazionali del 2027 e la maturità che devi dimostrare in questo “test” come Tua prima esperienza politica e amministrativa.
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