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Per la quinta volta in questo campionato lo Spezia viene rimontato dopo aver trovato il vantaggio iniziale, durante il match del Picco contro il Sassuolo infatti gli uomini di Thiago Motta si sono fatti raggiungere dalla doppietta di Raspadori che in 13 minuti ha risposto ai gol di Manaj e Gyasi, arrivati tra primo e secondo tempo. Era già successo alla prima giornata contro il Cagliari che gli aquilotti si facessero raggiungere dopo un 2 a 0 a favore, quella volta alla Sardegna Arena fu Joao Pedro che in sei minuti annullò il doppio vantaggio targato Gyasi e Bastoni.

Un trend che si è poi ripetuto contro Lazio, Juventus, Atalanta e per ultimo contro il Sassuolo, che si è confermata formazione in grande forma. Salgono a 4 così le partite consecutive senza vittorie dello Spezia, che prima della sosta natalizia incontrerà nell'ordine Roma, Empoli e Napoli. La sfida contro i toscani sembra l'unica alla portata, considerando che sarà l'unica giocata fra le mura amiche, ma occhio anche alla gara contro i giallorossi che ha regalato sempre spettacolo e tanti gol: l'anno scorso un pareggio ottenuto in casa ed uno sfiorato all'Olimpico prima del colpo di Pellegrini a tempo praticamente scaduto. Tra le armi piu pericolose a disposizione di Motta c'è Rey Manaj, che si è finalmente sbloccato in campionato ed è pronto a dare la svolta al suo campionato ed a quello dello Spezia.

Appuntamento sabato mattina presso Il Tower Airport di Genova per il convegno tra sport e medicina organizzato dal cardiologo genovese Cristiano Novelli. Un focus sulla pratica sportiva e le sue ricadute. Tra i testimonial Francesco Bocciardo, Giorgia Consiglio, Christian Gamarino, Luca Puce. Iscrizioni ancora aperte su https://fad.summeet.it/course/view.php?id=3161
 
 
"L’attività sportiva ha acquisito e consolidato negli ultimi decenni un ruolo dimostrato e definito nella prevenzione sanitaria. Questo binomio sport-salute sta diventando e dovrà essere sempre di più la spinta motivazionale per facilitare l’avvicinamento alla pratica sportiva da parte di soggetti di ogni età in cui talvolta coesistono patologie di differente natura. Tale processo di allargamento della popolazione sportiva comporta un sempre maggior interesse da parte della medicina in tutte le sue branche anche per la necessità di valutare la compatibilità con l’attività sportiva stessa" spiega l'organizzatore.
 
Il  convegno, giunto alla sesta edizione e inizialmente nato per trattare specificamente le discipline sportive di resistenza, si allarga da quest’anno a 360 gradi su tutte le attività sportive, in particolare analizzando le differenti peculiarità delle attività a prevalente impegno aerobico rispetto a quelle anerobiche. Tale valutazione comprende aspetti di vario interesse, ma soprattutto le diverse sfaccettature mediche della pratica sportiva (prevalentemente nell’ambito cardiologico, ma non solo), nonché la corretta valutazione di particolari problematiche sanitarie dell’atleta e la gestione degli eventuali trattamenti farmacologici (antiipertensivi, antitrombotici, antidislipidemici innovativi e tradizionali, anti-scompenso cardiaco).
 
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"Askildsen? Dovreste essere sorpresi che non sono entrato in campo per picchiarlo". Roberto D'Aversa lo scorso 31 ottobre dopo la sconfitta in trasferta con il Torino. “Se rivedo i gol, spacco il televisore”. Roberto D'Aversa il 5 dicembre dopo la disfatta per 3-1 al “Ferraris” con la Lazio. L'allenatore della Sampdoria si conferma incline alla virulenza verbale. E così facendo, pur dichiarando anche di assumersi la responsabilità dell'ultima sconfitta e della classifica poco confortante della sua squadra, scarica indirettamente le colpe sui calciatori.

Basterebbero queste parole per far capire che la situazione, all'interno della Sampdoria, è parecchio grave. E questo a prescindere dalle sbandierate cene di gruppo. Il tecnico ha perso il controllo dello spogliatoio e naviga a vista, inascoltato dai suoi giocatori. Tant'è che la società, o quel che ne resta, a prescindere dai punti e dalle prestazioni ha pensato di esonerarlo, facendo già circolare il giorno prima l'indiscrezione di un flirt con Dejan Stankovic, allenatore stressato della Stella Rossa, dalla quale tuttavia pare non potersi liberare. Così ogni decisione resta congelata o, meglio, abbandonata nella melassa di Bogliasco. Dove l'ex ds Osti, portato in Tribunale, non c'è più. Dove l'attuale ds Faggiano non si fa vedere perché, si dice, troppo impegnato in vista del mercato di gennaio (non si sa se per vendere o per comprare ma è intuibile).

Resta il fatto che la Sampdoria è una polveriera o almeno questa è l'immagine che ne scaturisce all'esterno. E venerdì alle 20,45 a Marassi c'è il derby con il Genoa, che di certo non sta meglio della Samp. E per i punti in classifica (cinque di meno) e per l'impatto sinora nullo del nuovo allenatore, il peraltro pluridecorato (da calciatore) Schevchenko e per il numero degli infortunati. Un appuntamento ravvicinato che "suggerisce" per non dire "obbliga" la Sampdoria a confermare D'Aversa, anche per l'assenza di alternative concrete e credibili.

Le responsabilità dell'attuale momento sono sicuramente in buona parte riconducibili all'allenatore, che con gli stessi uomini dello scorso anno (con Caputo al posto di Keita) sta facendo poco rispetto agli ambiziosi proclami di inizio stagione ("puntiamo a migliorare i 52 punti di Ranieri", aveva detto D'Aversa in sede di presentazione). E, soprattutto, ancora non ha dato un volto preciso alla squadra, pur essendo stato accolto in pompa magna dai tifosi rispetto al presunto bollito e difensivista Ranieri. La Sampdoria manca di equilibrio tra i reparti e sinora è stata tenuta in piedi solo dalla classe individuale del sontuoso Candreva. I 32 gol gol subìti costituiscono un fardello davvero preoccupante.

Tuttavia, il tecnico ha pure qualche alibi. La società, per quanto riguarda l'area tecnica, è “povera” e in disarmo. In estate si era puntato tutto sulla permanenza (per mancanza di offerte congrue) e sulla conseguente esplosione di Mikkel Damsgaard, che ha invece dovuto fare i conti con problemi di salute, di cui D'Aversa non è certo responsabile. Poi, la partenza di Jankto non è stata compensata da un acquisto utilizzabile nello stesso ruolo, dove il tecnico ha dovuto fare ruotare Candreva, Askildsen e Verre. Con scarsi risultati. Infine, Quagliarella sembra accusare il peso dell'età e Caputo sino a questo momento appare il fratello scarso di quello visto all'opera nel Sassuolo. Al di fuori dell'aspetto tecnico, c'è una proprietà più impegnata a salvare il salvabile delle proprie aziende e del proprio portafoglio piuttosto che a programmare il presente e il futuro della Sampdoria, ancora tutto da decifrare.

Così, la stracittadina alle porte, si annuncia tanto simile a quella della Samp di Ciro Ferrara, che addirittura dopo sette sconfitte di fila risorse proprio contro il Genoa grazie all'exploit di un certo Maurito Icardi. Il che non bastò, poco dopo, a salvare l'allenatore dall'esonero, malgrado il rotondo successo nel derby. È la sorte che potrebbe toccare anche a D'Aversa, rimasto in sella per assenza di un altro fantino disponibile. Al mago di Stoccarda rimane dunque quest'ultima carta da giocare prima di... rovesciare il tavolo addosso agli altri.

GENOVA - Provano a rilanciarsi fuori dal campo Genoa, Sampdoria e Spezia, che domani presenteranno le nuove maglie nate dalla partnership con uno sponsor molto particolare: Regione Liguria. L'evento avverrà alle 16 al palazzo della Borsa di Genova, dove saranno presenti il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci , il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, il presidente della Camera di Commercio di Genova Luigi Attanasio, il presidente del Genoa Alberto Zangrillo, il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, il presidente dello Spezia Philip Platek e i capitani delle tre squadre.

Le tre liguri ad oggi sono protagoniste di un campionato di bassa classifica ma le due genovesi hanno la possibilità di galvanizzare l'ambiente venerdì, quando scenderanno in campo per il derby della lanterna. Lo Spezia invece dovrà vedersela lunedì sera contro la Roma di Mourinho.

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L’edizione 2021 dello Special Rally Circuit della Vedovati Corse domenica 5 dicembre è destinata a passare alla storia. A vincere è stato infatti un pilota di sedici anni, Marco Butti, in coppia con il savonese Fulvio Florean sulla Volkswagen Polo R5 della Roger Tuning. Nato il 28 marzo del 2005 il giovanissimo Marco ha fatto fruttare l’esperienza maturata quest’anno in pista nel TCR e nella Coppa Italia a bordo di Golf Gti e Hyundai i30 capitalizzando alla grande nel suo primo rally.

Il pilota comasco di Porlezza sul palco di arrivo è emozionato ma anche pacato: ancora non si rende conto dell’impresa realizzata: “Abbiamo iniziato con qualche problema di traffico ma poi ci siamo rifatti. Nella squadra di famiglia, la Butti MotorSport sono passati molti campioni dell’automobilismo e io ho sempre cercato di ascoltare e capire le loro tecniche: in particolare devo molto a Giandomenico Basso e a Davide Medici. Sono contento perché è stata una buona gara grazie ad un team, la Roger Tuning, pressoché perfetto e delle gomme Pirelli straordinarie!”.

Per Florean, fresco vincitore della Coppa Italia con Chentre, questo Natale anticipato non era del tutto inaspettato: “Ieri allo shake ho capito subito che il ragazzino andava forte. Mi ha impressionato la sua calma e la precisione: non ha sbagliato nulla ed in più ha anche dimestichezza con le inversioni, cosa che spesso è lacunosa nei pistaioli. Marco l’ho visto nascere e sono davvero orgoglioso di averlo portato al debutto in questo modo. Nell’ultima prova speciale ho visto in lui velocità, concentrazione e una mentalità da vero campione”