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Tre settimane fa Gianluca Vialli era venuto a Genova per presentare il film tratto dal suo libro "La Bella Stagione". Era insieme con tutti i compagni della Sampdoria 1991.

"E' venuto a mancare soprattutto un amico e una grande persona. Noi di quella Sampdoria del 1991 siamo molto legati - spiega a Italpress Pietro Vierchowod campione del mondo 1982 - Tutti gli anni ci ritroviamo ad una cena e così è capitato il mese scorso, in occasione della presentazione del documentario sulla Sampdoria. Lui era già sofferente ed è venuto sia a Torino che a Genova". Vierchowood sottolinea anche che Vialli "è stato un grande giocatore, capace a Genova di vincere qualcosa di impossibile. A Torino, poi, abbiamo coronato un sogno, vincere quella Coppa dei Campioni che ci era sfuggita qualche anno prima con la Sampdoria".

"Gianluca era sempre disponibile, era un uomo forte. Perdo un fratello in un giorno particolare, quello del mio 57° compleanno, una ricorrenza tristissima". Così Attilio Lombardo, compagno di squadra di Vialli sia alla Sampdoria che alla Juventus. "Hanno segnato la mia vita - dice all'Ansa - e porterò sempre con me gli abbracci di Gianluca, quelli in campo, e quelli privati. Erano spontanei e trasmettevano un senso di fraternità".

"Coltivava la speranza di poter fare il presidente di questo club. Tre anni, imprenditori americani che si erano interessati al club lo avevano contattato per fargli fare il presidente", ricorda.

"Gianluca era un uomo straordinario - conclude - era sempre avanti a tutti, vedeva. Era una persona colta e illuminante. E' stato illuminante anche nella malattia, ha dato esempio. Ha dato speranza ai malati, ha fatto vedere che si può lottare contro il male. In questo caso non c'entrava la stoffa del campione. Ha vestito i panni dell'uomo tenace e coraggioso".

Alla presentazione del film c'era anche Beppe Dossena, come Vierchowod campione del mondo 1982 e d'Italia 1991. "Tre settimane fa eravamo insieme a Genova, lui aveva alzato bandiera bianca: ci guardava da lontano, noi avevamo capito che voleva lasciare. Camminava male, si muoveva male, ora ho capito - dice all'Adnkronos - che stava facendo l'ultimo sforzo. Ciò che fa male a me è che lui abbia sofferto prima di lasciarci, come Paolo Rossi. Lui, come Paolo, come Sinisa: io sono convinto che quel passaggio li abbia rasserenati tutti e che non soffrano più, la tristezza rimane sulla terra come è giusto che sia. Come giocatore era un attaccante generoso, che pensa prima alla squadra e poi a sé, a quel livello è difficile da trovare".

La commozione per la morte di Vialli ha riguardato anche gli ex compagni della Nazionale. "Ciao Gianluca, grande esempio in campo che nella vita. Condoglianze alla famiglia, buon viaggio amico mio". Cosi Bruno Conti, Campione del mondo 1982 ed ex ala della Roma, ricorda Gianluca Vialli. Conti pubblica una foto su Instagram che li ritrae insieme, sorridenti, ai tempi della nazionale.

"Nostro Capitano. Mio Capitano. Sempre. Ciao Luca". Così Alessandro Del Piero, ex compagno di squadra alla Juventus di Gianluca Vialli. Del Piero pubblica una foto con lui spalle di Vialli dopo un gol.

Franco Baresi, vicecampione del mondo 1994, scrive: "Quanto fa male questa notizia, sei stato un gigante in campo e fuori. Mancherai a tutti. Ciao Luca RIP".

Marco Verratti, centrocampista della Nazionale campione d'Europa 2021, conobbe bene Vialli all'Europeo: "Mi hai fatto emozionare e piangere tante volte. In questo pianto si vede la persona che eri. Altruista generosa e con un cuore immenso. Avevi sempre una parola di conforto per tutti, anche quando eri tu ad averne bisogno più di qualunque altro. Mi hai fatto emozionare e piangere molte volte". Verratti pubblica la foto dello 'storico' abbraccio tra Vialli e Roberto Mancini dopo la vittoria degli Europei. "Resterai nel cuore di tutti perché persone come te sono impossibili da dimenticare. Sei un esempio di forza, coraggio e dignità. Ci mancherai" conclude il giocatore del Psg.

Il campione del mondo 1982 Marco Tardelli scrive: "Ciao Luca resterai sempre nei miei pensieri e nel mio cuore come un grande e magnifico combattente... Prima sui campi di calcio e poi nella battaglia della vita! La tua coppa Europea è la vittoria del coraggio e della resilienza. Riposa in pace amico ed esempio luminoso". A Tardelli fa eco Antonio Cabrini (nella foto): "C'è poco da dire, solo pregare per Luca, ha smesso di soffrire". Antonio Cabrini, cremonese come Gianluca Vialli, parla così a Italpress. Nei giorni scorsi, l'ex terzino azzurro aveva scritto tramite il quotidiano "La Provincia di Cremona" una lettera di sostegno e di vicinanza a Vialli. "Luca era un ragazzo a modo, che veniva dalla terra cremonese, e chi sa cosa significa sa cosa voglio dire in questo momento".

Marco Lanna, presidente della Sampdoria, scosso dalla commozione per la scomparsa dell'amico e compagno di squadra Gianluca Vialli, in un'intervista a Primocanale confessa di averlo avuto a fianco come consulente ombra in questo anno da presidente ("Era informatissimo sulla situazione societaria, in lunghe telefonate mi ha dato molti consigli") e annuncia l'idea di un'iniziativa per ricordarlo: "Abbiamo avuto tanti progetti comuni, dal libro al film, altri li porteremo avanti, penso ad esempio a un quadrangolare con Chelsea, Sampdoria, Juventus e Cremonese, che dovrebbe diventare un appuntamento fisso nel suo ricordo".

LEZIONE - "Da lui ho imparato tanto e mi ha aiutato a crescere come uomo e giocatore. Poi è diventato un grandissimo amico, in un rapporto simile a una fratellanza. Luca è sempre stato una guida per tutti noi, sempre positivo e allegro".

AMICI - "Noi ragazzi dello Scudetto siamo stati un gruppo che è diventato indissolubile. Le scelte che aveva fatto Paolo Mantovani si sono rivelate di grandissima qualità, calcistica ma anche umana. Ogni volta che ci vediamo ci sembra di rivivere gli stessi momenti di quando eravamo giovani. Negli ultimi tempi questo legame si è ancor più rafforzato".

ESEMPIO - "Gianluca era una persona molto forte, è stato un esempio per tanti non solo per chi ci ha giocato insieme e chi gli è stato vicino ma anche per chi lo ha visto solo giocare. E' sempre stato un campione da imitare e seguire in campo e fuori dal campo. La chiamata in Nazionale da parte del suo amico Roberto è avvenuta perché Luca era un grande leader e riusciva a trasmetterlo e un pezzo della vittoria agli Europei è merito suo".

PRESIDENTE - "Per scherzo gli dicevo che ero qui solo per tenergli calda la poltrona... In questo mio anno da presidente lui è stato anche un consigliere importante, ci siamo sentiti spesso, se avevo un problema decisionale Gianluca era una delle persone che chiamavo. Sapeva benissimo tutto quello che stava accadendo nel mondo Sampdoria. Aveva capacità manageriali enormi e mi è stato di grande aiuto. Mi mancherà".

"Il calcio perde uno dei suoi sorrisi più belli e positivamente contagiosi, quello di Gianluca Vialli". Così il presidente della Fifa Gianni Infantino, con un post su Instagram, ricorda Vialli.

Nel rendere omaggio alla memoria dell'ex attaccante morto oggi a 58 anni a Londra, parla del "sorriso di chi ha giocato e allenato. Il sorriso di chi ha vinto, trascinando nella propria felicità i piccoli che stavano diventando grandi, come ai tempi della Sampdoria. Il sorriso mantenuto nonostante la malattia, durante la sua ultima esperienza con la Nazionale italiana".

"Vialli - ha aggiunto Infantino - è stato un grande calciatore e un uomo intelligente. Un giorno mi ha visto palleggiare e mi ha detto: 'Gianni, diciamolo, non sai palleggiare. Ti insegno io'. E, di nuovo, ha sorriso. È giusto ricordarlo così, attraverso la sua espressione felice. È stato un grande, perché si divertiva e faceva divertire tutti noi. La sua passione è stata la definizione più bella del calcio. Un abbraccio enorme alla famiglia e agli amici".

Il mondo intero del calcio piange Vialli. David Beckham saluta così l'ex campione scomparso: "Un vero gentleman con un grande cuore. Ti amiamo Gianluca. Ciao amico mio"