Sanità

Aumento dei contagi e ritardi della macchina sanitaria sotto la lente
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ROMA - La circolare che cancella le ultime decisioni sulle quarantene scolastiche è arrivata ieri sera: salgono i contagi tra i giovanissimi e il ministero della Salute dà una stretta alle regole della quarantena. Le classi vi entreranno anche solo con un caso positivo in classe. 

Dice il ministero che visti i risultati dell'incidenza settimanale ancora in crescita soprattutto per l'età scolare, "pari a 125 per 100mila abitanti nel periodo 19-25 novembre, valore ben lontano da quello ottimale di 50 per 100mila, utile per un corretto tracciamento dei casi, si ritiene opportuno sospendere - provvisoriamente - il programma di sorveglianza con testing".

La circolare è stata firmata ieri sera dal direttore della prevenzione del ministero Gianni Rezza e prevede la quarantena "per tutti i soggetti contatto stretto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico".

Continua la circolare: "Nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente o comunque secondo la organizzazione di regione o Asl, il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente a disporre la didattica a distanza nell'immediatezza per l'intero gruppo classe ferme restando le valutazioni della Asl in ordine all'individuazione dei soggetti da sottoporre formalmente alla misura della quarantena. Rimane valida l'opportunità per i Dipartimenti di Prevenzione di scegliere la strategia di controllo per la tutela della salute pubblica per ogni singola indagine di focolaio epidemico in ambito scolastico".

Dopo la circolare, immediata la replica da parte dei presidi italiani che già avevano puntato il dito su un sistema che non poteva funzionare. Scrive l'associazione nazionale dei presidi in una nota: "Siamo stati facili cassandre, avevamo lanciato l'allarme già pochi giorni dopo la pubblicazione della nota congiunta Salute-Istruzione n. 1218 del 6 novembre scorso. Le scuole, nonostante le mille difficoltà e con uno smisurato carico di lavoro sulle spalle dei dirigenti e del personale, hanno retto. Lo stesso non possiamo dire dei dipartimenti di prevenzione che non sono riusciti sin da subito a garantire la tempistica dei testing e in molti casi non hanno applicato quelle procedure di tracciamento".

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