Sanità

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A ponente più medici “affittati” dalle cooperative che assunti. Si lavora per incarichi autonomi o il rientro di pensionati
4 minuti e 28 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

Una boccata d’ossigeno. Potrebbe definirsi così la proroga fino al 31 gennaio 2026 per i medici gettonisti nella Asl 1 imperiese che hanno il contratto in scadenza a metà mese. Ancora qualche settimana quindi per trovare una soluzione alla sostituzione dei medici a gettone delle cooperative che non possono più essere utilizzati a seguito del decreto del ministro della salute Schillaci entrato in vigore lo scorso 31 luglio e che proibisce l’utilizzo di gettonisti privati. Tempo necessario per la direzione di portare a termine assunzioni senza ridurre i servizi. Perché tra la teoria e la pratica ci sono di mezzi servizi, reparti, esami da tenere aperti nel bel mezzo della stagione influenzale.

Solo nel 2024 in Italia i medici “affittati” dal privato sono costati 457 milioni di euro con personale pagato anche 1200 euro per un turno. Quella dei gettonisti in Italia è stata una scorciatoia presa per nono chiudere servizi quando non si riesce a trovare personale che partecipi ai bandi visto che il pubblico non è attrattivo (soprattutto alcune specialità) senza considerare il tetto di spesa sulle assunzioni per cui le Regioni erano più libere ricorrendo alle cooperative.

Allarme della Simeu a Primocanale

L’allarme era stato lanciato a fine giugno a Primocanale dal presidente ligure Simeu Alessandro Riccardi direttore del pronto soccorso del Santa Corona di Pietra Ligure.
Nel pronto soccorso di Imperia sono 6 i medici gettonisti e coprono una sola sala visita mentre raddoppiano in quello di Sanremo dove coprono due sale visite aveva raccontato Riccardi.

In Asl 1 record di gettonisti

La Asl imperiese é quella che in Liguria utilizza maggiormente questo tipo di medici gestiti da cooperative private: si tratta di 733 turni al mese da 12 ore.

Quella che si sta correndo è una vera e propria corsa contro il tempo per recuperare attraverso incarichi di lavoro autonomo un numero di prestazioni molto alto che sono svolte non solo in pronto soccorso e in ginecologia, per esempio, e che sono fondamentali per non chiudere servizi o reparti.

Inchiesta / Pronto soccorso Sanremo: più gettonisti che medici Asl

Al mese 128 turni in ginecologia più la reperibilità e 186 in pronto soccorso

Alla fine dell’estate le prestazioni private comprate dalla Asl 1 dai privati superavano già i 7 milioni di euro, l’ anno scorso a fine anno sfioravano gli 8.

Al primo posto ci sono le prestazioni di ginecologia e ostetricia con le cooperative che garantiscono 128 turni al mese da 12 ore poi altri 128 turni al mese di 12 ore di reperibilità.
I turni coperti in pronto soccorso sono 186 al mese di 12 ore.
Poi 77 turni al mese di 12 ore di anestesisti. 60 turni sempre al mese e per 12 ore di psichiatria, 50 turni di cardiologia, 32 turni di radiologia, 25 turni di fisiatria, 9 turni di medicina interna e anche 38 per la medicina penitenziaria.

In Asl 1 ci sono poi gettonisti che medici del sistema sanitario.

La direzione della ASL sta lavorando al reclutamento di nuovi medici attraverso il lavoro autonomo ossia contratti libero professionali stipulati con il singolo medico tagliando fuori le cooperative. Altra ipotesi è quella di far rientrare alcuni medici in pensione. Più difficile appare invece l’ipotesi di prestiti da altre aziende anche se già da tempo, per esempio, esiste un rapporto con l’ospedale San Martino.

Medico in camice in corridoio ospedaleLa Asl imperiese é quella che in Liguria utilizza maggiormente questo tipo di medici gestiti da cooperative private: si tratta di 733 turni al mese da 12 ore

In Francia si lavora meglio e si è pagati di più

In Asl 1 mancano il 30% dei medici e il 10% degli infermieri. La gravissima carenza di organico in Asl 1 é dovuta anche alla sua posizione da una parte decentrata e dall’altra vicina alla Francia in grandi di pagare di più e garantire una qualità lavorativa che sembra migliore.
Problematica della zona poi l’aumento degli utenti con l’estate ma anche l’inverno di chi arriva nella riviera di ponente nelle seconde case in particolare da Piemonte e Lombardia.

Emendamento di maggioranza al Ddl allunga di tre anni il ricorso agli esterni per emergenza-urgenza

Il ministro della salute ha da subito annunciato battaglia ai gettonisti delle cooperative ma al momento ridurre a zero la loro presenza sembra molto difficile se non impossibile in alcune regioni e in particolare alcune realtà come la prima linea dei pronto soccorso.
Tra gli oltre 600 emendamenti presentati al Ddl prestazioni sanitarie, approvato in prima lettura al Senato lo scorso 15 aprile 2025 e ora all’esame della commissione affari sociali della Camera, la stessa maggioranza ne ha presentato uno che dà la possibilità alle aziende sanitarie pubbliche di affidare i servizi di emergenza-urgenza anche a soggetti esterni ossia privati. Si specifica che questi possono essere ripetuti e prorogati entro però il 30 giugno 2028. Si tratterebbe quindi di altri tre anni di possibilità per le aziende di far ricorso alle cooperative ma nel rispetto di linee guida con cui vengono fissati requisiti e prezzi dei servizi per evitare cosi quella “giungla” di prezzi, spesso molto elevati, dove le Regioni avevano poco spazio di manovra.
L’ intendimento dell’emendamento sembra più rivolto più ai contratti libero professionali con i singoli medici, quelli su cui si sta orientando la Asl 1, anziché a quelli delle cooperative.

Una modifica che sembra necessaria per evitare di mettere ancora più in difficoltà i pronto soccorso ed evitare di chiudere reparti o tagliare servizi.

Un altro poi mira a semplificare e rendere più diretto il processo di assunzione all’interno del sistema sanitario nazionale eliminando ostacoli burocratici e facendo usare alle aziende strumenti più flessibili.

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